Manco a me stessa.
Spezzo il mio Tempo
in briciole d'istanti.
Io senza di me,
senza più nomi, nulla.
Greve conchiglia.
"Cose da fare"
Così si sopravvive.
Cieco dolore.
Prendo la penna e scrivo:
gesti a dimenticanza.
Riyueren
... è tempesta, all'orizzonte: fra il cuore ed il cielo, tra il mare ed i pensieri.
Che cosa sop-portano i miei occhi?nessuno lo sa, neppure io, a volte....non è inusuale che io sia più ignorante di me stessa che delle cose che ho davanti. Ed è per questo motivo, forse, che le cose si offrono alla mia fotocamera, come specchi, in modo così spontaneo: solo il mio sguardo potrà liberarmi dalle gabbie che ho dentro, dalle ombre, dalle troppe luci che si affollano all'interno di quelle stesse ombre.
Il mio "vedere" dipende direttamente dal mio "sentire".
I paraocchi, portati ad oltranza, come protezione estrema dal dolore non fanno altro che rendere ciechi.
Coltivo in me un silenzio, lo curo perché germogli a luce..al tempo stesso pregando che quella luminosità non si trasformi in fiamme.
Intanto, al di là delle gocce che rigano i vetri..non solo quelli delle mie finestre sull'alba, ma anche quelli incrinati del mio sguardo, l'arcobaleno è una promessa: qualcosa verrà.
mi piace
RispondiEliminagian pietro p.
Grazie, Gian...vorrei essere brava come te e allora inserirei qualche foto sul tipo delle tue... e metterei dei migratori, perché è questo che sento di essere.
EliminaTi accorgi di quando un altro sguardo si posa vicino al tuo, silenziosamente legge i tuoi passi, si acquieta nella condivisione e annusa nell'aria un futuro che sembra lontano?
RispondiEliminaLa terza foto a partire dall'alto è bellissima. Pubblicizzerò questo post ma dovrei gridare al cielo quanta poesia c'è da sempre nelle tue immagini e nelle tue parole.
Enzo, ho letto il post che hai scritto per me...sono in imbarazzo, amico mio.
EliminaNon so cosa dire, di fronte alla stima e amicizia che hai per me.
La terza foto...non è che invece ti riferivi a quella col piccione?è l'unica del post ad essere stata scattata col telefonino (Milady ci resterà male ^__^)
cose da fare. così si sopravvive. cieco dolore.
RispondiEliminahai ragione. in immagini e parole.
aggiungo la musica
http://www.youtube.com/watch?v=mxrQ-O4-J70&feature=fvwrel
Kiver, grazie per aver aggiunto la musica...amo molto Billie: sembrerà strano,lo so, a cominciare dalla voce non potremmo essere più diverse (purtroppo per me) ma sento la sua anima affine alla mia.
Eliminanon voglio rompere questo silenzio .....
RispondiEliminae si il nostro vedere più che con gli occhi lo vediamo addosso prima ....lo percepiamo con il nostro io ....quello più intimo quello solo nostro......
non esistono paraocchi ...perchè l'unico tuo paraocchi è il tuo non voler vedere .....cercando di voltarti da un'altra parte ...ma arriva sempre ...tutto arriva ....facendo cosi lo riesci a lenire a calmare ....magari un altro giorno passa .....ma lui arriva ....forse cosi ..in maniera più lieve .....e arriva .....
ma luce arriverà.....
dalla canzone luce di mango...
luce che purifichi i miei sogni
scendi piano dentro me
luce che rischiari apertamente
non lasciarmi da solo mai
ti prego mai mai mai
voglio amore
nella forza che mi dai
nel coraggio che mi dai
luce che una strada solo insegni
uh uh uh
uh uh uh
senti questa vita che trafigge cosi
e ci porta con se
col suo passo lieve
un abbraccio e un sorriso per te ......
Barbara, grazie: la voce di Mango è come luce, per me, l'ho sempre ammirata molto.
EliminaUn saluto, resto sempre ammirata dalla tua scrittura e dalle tue foto, e anche un pò preoccupata...redcatsa
RispondiEliminaRed, grazie e tranquilla...è un mio momento, un momento un po' così, ma sento che durerà pochissimo, un poco ancora, poi l'arcobaleno spunterà anche per me.
Eliminasono felice di averti scoperta (grazie ad enzorasi)
RispondiEliminatrovo le tue parole e le tue immagini di una bellezza pura, trasmettono una profondità d'animo che raramente capita di incontrare... "il mio vedere dipende direttamente dal mio sentire" mi ha colpito molto... da oggi ti seguo e ti invito nel mio spazio, se ne hai voglia.
un abbraccio
Onda, verrò sicuramente e ti ringrazio. Enzo mi ha messo in imbarazzo, con il suo post...non vorrei deludere i suoi amici, tutto qui.Contraccambio l'abbraccio.Aggiungo un bacio :***
Elimina? Chiquita que pasa? E' vero che il dolore è un gran maestro, è una lama che taglia via quello che ci appesantisce e lascia l'essenziale, ci rende più recettivi verso ciò che ci circonda, io credo...ma anche la felicità può farlo ed io te ne auguro tanta.
RispondiEliminaEilidh, ti auguro anch'io tanta felicità, perché tu la meriti proprio.Si tratta nel mio caso di un dolore non fisico, un dolore interno, una tempesta che passerà, deve passare per forza.Ha a che fare con delle cose che sento interiormente e che m'impediscono di essere liberamente me stessa...e per essere libera devo scendere a patti...solo con me stessa, tra l'altro, ma io non sono una persona facile.
EliminaLe "cose da fare" per sopravvivere sono la ciambella di salvataggio che funziona, fino ad un certo punto.
RispondiEliminaPoi c'è solo cieco dolore.
E, magari, la speranza di un arcobaleno.
Magari domani.
Magari in un'altra vita.
Ciao Susanna.
Un bacio.
Cara Nico...siamo esperte entrambe di tempeste...un po' meno di arcobaleni, ma la speranza è dura a morire, e le cose da fare potrebbero anche ridare la vista e miracolare una volta per tutte quel dolore cieco (e pure alquanto testardo).
EliminaUn'altra vita? mi sa che questa ci basta, che ne dici? Un abbraccio.
Sai che impressione ho avuto leggendoti e ammirando le tue immagini? Che tu sia una delle rare persone capaci di "covare" le emozioni. Mi spiego: scrivo covare intendendo quell'attitudine rara a fare "tesoro" delle emozioni che ci attraversano, cullandole e osservandole con amore ed ammirazione.Non è molto in voga questo "sport", il nostro mondo ha troppa fretta e troppa poca capacità d'ascolto. Grazie per quanto trasmetti, l'ascolto della musica delle emozioni è sempre un piacere infinito.
RispondiEliminaTereza, ti ringrazio: in effetti penso di essere davvero come tu dici...sono felice che per te questo mio modo di essere non sia visto come un difetto...per molto tempo mi è stato fatto capire che lo era.Se non potessi prendermi questo tempo per ascoltare me stessa, anche se spesso è un tempo di dolore, io non potrei vivere.
Elimina