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sabato 11 febbraio 2012

Orizzonti... e una panchina per tutte le stagioni

In front of the bench


Mi avvicino, a volte e non per sempre
ma più spesso m'immergo in lontananze.
Cerco quello che sono e conoscevo:
sogni a scogliera sopra l'io profondo,
e l'orizzonte dove canta il Tempo,
boschi di luce intrisi e di silenzi,
ragnatele marine e sassi d'alba,
fiumi nascosti a navigare il cuore;
piuma selvaggia di preziosi voli,
ero un tesoro in me, m'hanno rubata.

Riyueren

Over the bench


... quando si lavora su se stessi si finisce per arrivare a certi nodi, grovigli di emozioni e ricordi: occorre pettinare, sperando di non strappare proprio tutto, capelli, pensieri... e magari anche la testa.

Bench in the mist


... quello che ho scritto lì sopra fa parte del "lasciar andare", una delle cose che sto imparando dopo averne apprese altre come al solito a mie spese: questa è decisamente più piacevole, soprattutto perché ha a che fare con il riconoscimento della mia essenza.

The bench


Di solito le mie immagini, insieme alle parole che trovo in me, servono a dare forma, contenere, abbracciare, quelle che altrimenti resterebbero sensazioni e, come in questo caso, nodi... in fondo sto pettinando la mia anima e lo faccio in modo sacro, come un rituale, raccogliendomi in me stessa... così ecco, per me ma anche per voi, le immagini del luogo che amo di più. La "mia" panchina, fotografata quasi in ogni stagione. 

The bench

Il motivo è semplice: questa è stagione di orizzonti e insieme di sosta. Una pausa di introspezione, come quando faccio palming.
Una pausa dalla vita quotidiana ... pausa che si traduce in un viaggio interiore, un volo ad occhi chiusi, sì, ma ben spalancati alle visioni interiori.
Galaverna


Sto rileggendo anche "Donne che corrono coi lupi": è la terza volta.
Sono arrivata ad un punto alla fine del secondo capitolo:"...quando la vita dell'anima è minacciata, non è soltanto accettabile tirare una riga: è indispensabile". Subito sotto ci sono delle parole che ho aggiunto - di solito non scrivo mai sui libri - :  "tiro anch'io una riga, oggi"..e ci sono anche le date, perché l'avevo già scritta due volte: 1996 e 1999... ricordo benissimo quei "nodi".
Ho riscritto la stessa frase anche quest'anno, subito sotto alle altre due, e ho messo la data: 2012.

In front of the bench

La prima volta avevo scritto a matita, la seconda a penna, ma la grafia era esile e incerta. Stavolta ho scritto con mano ferma e decisa. Non si torna indietro: vado avanti, continuo a "pettinare".
A lasciar cadere i pesi.

In front of the bench

16 commenti:

  1. Il pensiero che vola non ha stazione ne binari e vola, dietro emozioni paure, verità che piano piano si riscoprono con il passare del tempo seduto tra le nuvole oltre la metà.
    Mi piace leggerti Riyueren, come le tue foto semplicemente da sogno.
    Per te, la migliore domenica che c'e.
    Maurizio

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    1. Grazie, Maurizio.In effetti sto volando...spero di non cadere più molto spesso, come capitava su Innerland, quando ogni tanto scrivevo di ali incerottate (ma che si rialzavano lo stesso).

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  2. Le foto più o meno le ho viste, le so, ora. Per quello che scrivi, ci vuole molto più tempo. Per vedere, dico, non per capire: a capire quello che scrivi, sono quelli che dopo aver letto stanno zitti, non io che ti scrivo.

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    1. Caro Rom, grazie di essere arrivato sin qui.Molto spesso, quando io stessa rileggo quello che scrivo, ci trovo molte più cose ancora di quelle che effettivamente ci avevo messo,o ci avevo visto (foto comprese) cose che servono solo a me, per andare oltre, immergermi, come dico io. E altre ancora le trovo nei commenti, come in questo tuo: ti ringrazio.

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  3. Quelle panchine mi fanno sognare!! continua a pettinare!! buiona domenica

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    1. A chi lo dici, Modna!!! quella panchina, l'unica che c'è, lì, è davvero un luogo magico.

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  4. fallo piano piano, districare nodi comporta pazienza e dolore,
    fallo con amore, lascia che il rimpianto voli via,
    fallo senza fretta,il tempo l'ha inventato l'uomo per esserne schiavo,
    fallo con tutto l'amore per te stessa,
    un abbraccio mia dolce amica...

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    1. Cara Cesy, tu lo sai, non ho iniziato a pettinare da poco tempo...c'è voluto Innerland, tutto quanto...e anche prima.Sai, quelle filastrocche nelle fiabe?:"...7 paia di scarpe ho consumato, 7 verghe di lacrime ho versato..." proprio così, amica mia: 7 anni di non amore per me stessa...più tutti gli altri anni prima ancora....Non ho avuto fretta, come vedi.C'è un tempo per tutto, dicono. ora è tutto per me...ovviamente, come per tutti, non si sa per quanto, ma questo dettaglio per me non ha poi molta importanza.
      Ti abbraccio.
      ps.Te lo scrivo anche qui: non trovo più il tuo numero di telefono di casa...se puoi,scusami e... fatti viva.

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  5. la vita è un continuo pettinare ..ma questo è un post che rispetto agli altri ...(almeno ca che ti conosco ..un pochino ..perchè non si conosce mai a fondo una persona )positivo e molto bello .....stai togliendo i nodi e li stai togliendo con un mezzo sorriso ....(almeno a me è scappato leggendo il tuo post),,,,questa panchina questa tua vita ..perchè attraverso quella panchina passa la tua vita ....è meravigliosa ...gli occhi sul mondo ...con il suo infinito ..ma non il mondo di tutti il tuo mondo ....e solo per questo ti dico grazie per averlo condiviso con noi .....tutti noi abbiamo un nostro posto ...il mio non è cosi bello come il tuo ma per me è la mia vita ....qui ti lascio il sorriso ...come quello che il tuo post ha lasciato a me leggendolo.....

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    1. Cara Barbara, quella panchina, così unica (anche nel senso che c'è solo quella) di fronte a quel panorama, anch'esso unico, non è molto vicina e sarà ben difficile che io riesca a tornarci, non posso andarci da sola, non guido l'auto da secoli e le foto sono dell'anno scorso...non dispero, però.Rimane nei miei ricordi più belli, forse ci tornerò ancora, forse mai più, non importa.Un giorno io "volerò" da lì, come ho lasciato scritto, sempre che si possano disperdere le ceneri.Ora non vorrei aver rannuvolato il tuo sorriso...non scrivo con tristezza, sai? pettino...pettino...e sorrido ugualmente.

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    2. tutti noi voleremo ....chi più tardi chi prima ....ma tutti voliamo ....tranquilla non rannuvoli il mio sorriso ....perchè so cosa provi ....a te sarà su quella panchina ...a me sarà nei miei prati ....ma sorrido ..

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  6. E' un libro molto introspettivo 'Donne che corrono coi lupi' e ti ammiro per essere riuscita a leggerlo per la terza volta.
    E ne stai uscendo fortificata, sei riuscita ad avere mano ferma e determinata...così deve essere...Piano piano, passo dopo passo...
    Ti abbraccio.

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    1. Insieme al Profeta di Gibran è il libro che amo di più, che riprendo, come hai visto, a distanza di anni, quando devo riapprendere le lezioni dimenticate...sono un po' somara, certe volte.

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  7. Nulla più di una panchina vuota, scelta come momento, esprime un sentimento....

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  8. Ognuno di noi dovrebbe avere una panchina così amata e solitaria dove sedersi per rientrare un momento in se stessi. Sono foto bellissime, come sempre e come sempre parlano all'anima. Anch'io ho letto il libro della Estes, diverso tempo fà ed un pezzetto che sembrava rappresentarmi l'ho riportato nel mio profilo; alcune cose allora non le avevo comprese. L'anima, non si pensa mai alla felicità della nostra anima e ad un certo punto arrivano i conti da saldare ed i nodi da districare. Lasciar andare...difficile e faticoso ed ancora di piu' perdonarsi...perdonarsi soprattutto la presunzione di essere infallibili. Sto lavorando... e non sai quanto mi dia sollievo incontrare la tua anima. Grazie per la tua vicinanza, un abbraccio

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  9. le tue fotografie sono così belle che mi hanno fatto piangere... vorrei saperlo dire meglio, ma non ci riesco...

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