Come ormai sapete, ultimamente me ne sono capitate di tutti i colori...colori belli, però.
Diverse mie foto sono state inserite in un manuale di una nota casa editrice: in cambio hanno scritto sotto ad ognuna il mio nick e l'indirizzo del mio blogfoto.
Ho vinto un viaggio e un soggiorno di una settimana a Capo Verde, sempre grazie ad una foto, per il prossimo novembre.
L'altro ieri a Sestri Levante, nella sesta edizione del festival fotografico Penisola di Luce hanno assegnato al mio portfolio il primo premio (sarà in mostra per il prossimo anno).La motivazione mi ha emozionata e commossa profondamente: "Per la fotografia emozionale con la quale ha condotto l'umanissima ricerca della propria identità".
E così ora penso sia arrivato il momento di scrivere alcune cose e pubblicarle a "blog unificati", cioè contemporaneamente in entrambi i miei blog.
Ho un libro molto bello: "Essere Pace" di Thich Nhat Hanh. All'inizio c'è una pagina stupenda, che voglio riassumervi brevemente.
Un poeta - dice l'Autore - si rende conto, guardando questa pagina, che qui dentro c'è una nuvola. Infatti per arrivare a questa pagina, alla carta, sono state necessarie molte cose: la pioggia, l'albero,la luce del sole, il taglialegna, i suoi genitori, il pane che è stato il suo cibo, il grano che lo ha prodotto...quindi anche il tempo, lo spazio, la terra stessa...Tutto questo viene concretizzato dall'Autore in un verbo che per ora nel vocabolario non esiste:"interessere" (inter-essere).
Cosa significa?
Semplicemente che tutto è in relazione, che nulla di quello che siamo o facciamo è isolato...che molte cose sono necessarie perché qualche altra cosa avvenga...e che senza anche una sola di quelle cose non avviene più nulla.
E molto spesso quelle che io ho definito "cose" sono in realtà persone.
Noi esseri umani dimentichiamo spesso alcune parole (così come abusiamo di altre, tanto da svuotarle completamente di significato).
Le lasciamo per strada.
Una di queste parole è "Grazie".
Questo è il senso, il motivo del post che sto scrivendo. Lo so che sta diventando lungo, ma per me è importante.
Voglio dire qui il mio "Grazie" ad una persona speciale.
E lo faccio anche attraverso due foto che le ho scattato: voglio che lei si veda attraverso i miei occhi.
Non ho ritoccato nulla: se "ritocco" c'è stato è solo quello dell'affetto (che spesso diventa una specie di luce...i miei occhi l'hanno vista così e così la mia fotocamera ha riprodotto) non di photoshop (anche se ho rielaborato in B/N)...perché lei è bellissima così com'è.
L'anno scorso avevo partecipato a questo stesso concorso di Sestri Levante: in quell'occasione non avevo vinto nulla... ma solo apparentemente...perché in realtà un premio l'ho guadagnato: la mia insegnante.
Giuliana Traverso io l'ho conosciuta così, dall'altro lato del tavolo di lettura dei portfolio.
"Guarda che se non sei brava io te lo dico"
"Lo so, sono qui per questo"
Ci sono anime affini, non soltanto qui nel virtuale.
Il colloquio di quel giorno è andato avanti e ancora sta continuando.
Ogni tanto mi arriva l'equivalente di una "bastonata zen"...tipo "un geniaccio, dispersiva come tutti i geniacci, devi rimanere nei binari" oppure, come per la frase illuminante che mi ha permesso di realizzare il portfolio che ha vinto:"Tu vedi cose che altri non vedono...è quello che devi fotografare...quello che vedi"(detto fatto: il giorno dopo io avevo già fotografato, in due ore e senza nemmeno uscire di casa, tutto il portfolio).
Giuliana non mi ha insegnato nulla, non nel senso che si dà comunemente a questo termine...Giuliana ha fatto molto di più: mi ha dato a me stessa...e questa è una cosa che non dimenticherò mai.
Ma sempre per questo portfolio devo ringraziare ancora.
Il signor Manzi, che ha realizzato i passepartout.
La mia famiglia, quella reale, che mi sopporta quotidianamente ma soprattutto quella che rappresenta le mie Radici di Luce (appena avrò l'ok posterò l'intero portfolio, così capirete il perché di queste parole).
Gli amici, soprattutto quelli cosiddetti virtuali, che mi hanno sempre incoraggiata e sostenuta su questi fogli elettronici.
Gli amici reali, Maestri del Dolore compresi... se non fossi stata con le ali ferite e in gabbia non avrei mai capito cos'era la libertà.
Ora devo studiare, perché voglio andare avanti...crescere, viaggiare dentro di me, come ho sempre fatto, ma con più consapevolezza e presenza.
Vi abbraccio tutti.