martedì 15 giugno 2010

Adivasi

LE FOTO QUI INSERITE SONO STATE SCATTATE DALLA SOTTOSCRITTA ED HANNO L'AUTORIZZAZIONE DEI CURATORI DELLA MOSTRA .

Castello D'Albertis - mostra Adivasi


Questa mostra si è conclusa da un po’ di tempo: non ne ho scritto subito … e c’è un motivo.

Guardo le foto che ho scattato, nelle due sezioni: la prima al Castello d’Albertis, la seconda a Palazzo Bianco.


Guardo le foto … gli appunti che ho preso … e non trovo le parole … se non per domandarmi quanto servano veramente, le parole.

Soprattutto le parole scritte.

I “soggetti” della mostra, gli Adivasi, sorriderebbero.


Perché loro, come dice il nome,  sono gli “abitatori originari”, i nativi dell’India.

E loro “sanno”… la parola è magica, sì, ma solo quando è “detta”, quando l’anima di chi la pronuncia si lega interamente al respiro e non si riduce a farsi confinare su di un foglio … (che poi qui non c’è neppure il profumo vivo della carta, il fruscio delle pagine, la danza di una penna … solo un martellamento di tasti) …

Adivasi


Non c’è molto, sugli Adivasi, in rete …

La loro storia è legata all’invasione degli arii (o indoeuropei) nel secondo millennio.  Inizia così la storia del termine “casta” o meglio “varna”, che significa colore, ed in un primo tempo marca la suddivisione tra dominatori ( indoeuropei di pelle chiara) e indigeni (di pelle scura).

La loro memoria è legata alla tradizione orale quindi immaginatela sotto l’incalzare della cosiddetta “modernità”.

Eppure gli Adivasi costituiscono l’8% della popolazione … complessivamente sessanta milioni di persone (alcuni popoli contano poche migliaia di invidui, altri arrivano a qualche milione) : sono gruppi tribali, la costituzione Indiana ne riconosce 212, definendoli “tribù catalogate” … in realtà sono 250 e abitano in prevalenza negli stati centrali ed orientali della federazione.

Vivono ai margini della società,discriminati dalla maggioranza hindu, che ha usurpato le loro terre: già, hanno anche il “vantaggio” di vivere in territori ricchi e quindi … molto ambiti.


Mostra Adivasi


Non posso non notare un parallelo con i Nativi Americani.

Gli inglesi volevano ridurre gli Adivasi in riserve, gli hindu cercavano di cambiarli: non è gradito infatti il loro uso di alcol, le pratiche di convivenza (che avvengono durante una festa particolare) tra ragazzi e ragazze prima del matrimonio, il culto forse di una Dea Madre, una religione pare monoteista.

Prima della mostra pare ci sia stato un eccidio in conseguenza delle loro proteste causate dalla distruzione di una foresta.

A nord, vicino al Bihar, c’è uno stato tutto di Adivasi: molti sono cristiani, e così vengono massacrati da musulmani e induisti.
Adivasi


Mi pare quindi di capire che in quel poco che ho trovato su di loro in rete … c’è molto dolore.

Nella mostra che ho visitato, invece, c’è molto amore.

Per prima cosa nei collezionisti e insieme fantastici fotografi, Claudio Tirelli e Roberta Ceolin: gli oggetti, i manufatti, i ritratti, tutto è stato raccolto con amore … e conservato … forse in attesa di poterlo restituire all’India, quando questa sarà “pronta” per gli Adivasi.

C'è amore anche nell'allestimento dei miei amici del CELSO (http://www.celso.org/).


E c’è amore negli oggetti stessi, si comprende semplicemente guardandoli, i colori, la vita, le divinità, alcune raffigurate su di un’altalena … un simbolo stupendo…
Adivasi


Una leggenda racconta che il ragno fu il primo tessitore e dall’osservazione del suo lavoro la donna apprese a tessere e l’uomo a costruire i ponti sospesi intrecciati di fibre.

I tessuti tradizionali vanno al di là dell’aspetto estetico, raccontano le storie della famiglia, del clan, del villaggio.

Si dice che la donna usi l’ago come una penna, e il telaio come un libro … non avevo mai pensato al ricamo come ad un diverso genere di scrittura.

E neppure immaginato mai un vestito da sposa tutto rosso.

Adivasi

Adivasi

C’è amore negli oggetti perché c’era in chi li ha lavorati.

Ora voglio smettere di scrivere, voglio lasciar parlare le immagini che ho scattato e scelto per voi.
Spero che anche lì troverete amore: il mio, stavolta.
Adivasi
                                                                                   "il carro dei nomadi"

Adivasi
                                                  "il carro dei nomadi: particolare del rivestimento"

Adivasi


Adivasi
                                                       "il carro dei nomadi: rivestimenti interni"

Adivasi
                                                                    "il carro dei nomadi: particolare"

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                                                                       " Naga...i tagliatori di teste"

Adivasi


Adivasi


Adivasi


Adivasi


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