giovedì 31 marzo 2011

I nidi

L'albero


Albero e Sogno
Ho nidi di parole
Rami del cuore.

Riyueren 

Luci nel bosco


… dal ricordo di una gita stancante ma serena, questo piccolo post. Poche settimane fa, ma sembra già così lontano. Non tanto nel tempo, ma nella serenità di quei momenti.

Questo è tutto quello che resterà, in fondo: la natura serena di questi luoghi, visti attraverso i miei occhi. 

 
Rami del cuore

 
Siamo alberi, alberi che camminano e danzano, a volte. Altre volte piangono, disancorati dalle terre della loro anima.

E siamo sogni, anche. Agglomerati di giorni e di notti: pulviscolo d’istanti, sabbie di ore. 
 
Sentiero

C’è un tempo per tutto, dicono, ed è davvero così, soltanto che non ti dicono quando.

Allora non resta che farsi un nido nelle parole. E siccome le parole sono davvero tante, di nidi ecco che te ne trovi più di uno.

Stanno tutti sui rami del tuo cuore.

C’è il nido della serenità, quello della pace … ma anche un nido per il dolore e la malinconia.

Chi li ha creati, se non quella parte di te che spesso ignori, che ancora più spesso sono altri, ad ignorare?

Ma il bosco è ancora calmo, per ora. I nidi resistono e tu ci covi la tua vita, dentro.

Non ti farai spaventare da un po’ di vento e qualche burrasca?

A volte la paura della pioggia è più devastante della pioggia stessa.

C’è una strada da seguire.

E tu sei un albero che può camminare. I nidi ti seguiranno. 

 
In cammino

lunedì 28 marzo 2011

Lips Haiga

Ancora una volta il mio amico flickeriano Luigi Mancini mi onora con una richiesta di parole mie per una delle sue splendide foto.

                                                  Foto di Luigi Mancini  (da Flickr)
KISSSSSSSSSSSSSSSSS


Tu guardi al centro
Nelle mie labbra rosse.
Io vivo ai lati.


Riyueren 

… che cosa vediamo, noi, nell’altro? Che cosa vediamo, dell’altro?
Forse il nostro riflesso, più o meno increspato, a seconda della superficie e dell’aria che tira, capovolto, magari, come un albero che si specchia nell’acqua … e forse, dal momento che abbiamo un nome per tutto, lo chiamiamo: “amore”.

Ma l’altro non è noi, non è un centro, non soltanto: l’altro è anche una periferia, un qualcosa che sta ai lati. E che non vediamo, tutti presi come siamo a guardarci negli occhi, o sulle labbra.

L’altro è un viaggio, un qualcosa in cui tu entri non soltanto fisicamente: a volte, con un poco di fortuna, l’amore diventa un incontro di anime, uno sfiorarsi reciproco e leggero, come di ali.

E molto, molto più raramente, può accadere che il viaggio diventi un volo.

martedì 22 marzo 2011

Andare avanti

Goccia di Rosa


 Una goccia di Tempo
Mi scivola piano sul cuore.
Questa è l’ora del Sogno.

Riyueren 


“ Ladri di parole (e probabilmente anche di immagini), questo post è per voi. Siete riusciti anche ad arrivare sino qui, su Innerland, ma io vado avanti”  



Alcune mie frasi stanno viaggiando nel web a velocità supersonica, solo che tutte le persone che se le stanno copiando … (a questo punto direi che se le copiano tra di loro, a giudicare dalla velocità con cui le trovo su Google,in modo esponenziale, crescono come funghi) non dicono da dove le hanno prese, se ne “dimenticano”(questa è una delle scuse più originali,l'ultima in ordine di tempo, insieme a “sai, trovandola sul web…”) ma dimenticano anche che fa fede la data di pubblicazione e che il copyright è mio, per le foto e per gli scritti.

La maggior parte di questi “amanuensi” del web si nasconde dietro una “Pagina” di Facebook, il che vuol dire: non contattabile. 


Per mia fortuna il Team di Facebook (che ringrazio per la tempestività e correttezza) e quello degli altri siti a cui ho segnalato i “copisti”e a cui ho fatto verificare con tanto di link chi era veramente l’autore, hanno provveduto a cancellare gli scritti o ad inserirvi sotto il mio nome.

Io comprendo che copiare è sicuramente più facile che fare la fatica di trovare dentro di sé qualcosa, se dentro non c’è niente.. nel cervello ma soprattutto nel cuore.

Questo è un altro dei risultati dell’indifferenza, che troppo spesso poi sconfina nella cattiveria.

E queste persone vuote dentro si definiscono, nelle loro “Pagine”, artisti, autori, musicisti…  e aggiungono pure nelle "info" che non si deve copiare quello che loro scrivono: ho trovato sulle loro bacheche delle frasi tipo "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te" .... "Questo è un mondo di ladri e imbroglioni" ... delle autentiche amenità ...

Non è stato piacevole vedere le mie frasi addirittura cambiate di "genere" a seconda del sesso del copista di turno (no, non erano ladri-gentil -uomini, solo ladri e basta).

Questo post è per dire che io vado avanti per la mia strada, ho altro di meglio da fare che perdere tempo a vedere quanti furbetti ci sono nel web ... ci ho già rimesso alcuni giorni.

Perchè, alla fine, io so (e posso e ho potuto dimostrare) che le frasi le ho scritte io...e loro pure lo sanno ...che non le han scritte loro ...

Io scriverò ancora ... loro potranno solo copiare ... perchè non sono capaci a fare nient'altro ... un po' pochino, no, per degli "artisti"?



ps. Qua sotto, una frase per tutte. Divertitevi a fare copia incolla su Google e ne vedrete delle belle ...ma non tutte, perché qualcuna è stata già cancellata ai "copioni".

“Non so se sia possibile paragonare un suono ad una mano che ti accarezza, ma questo è quello che ho provato sulla pelle.”

Ve lo ricordate, il post sul concerto di musica classica indiana dell'anno scorso?   


Riyueren

domenica 20 marzo 2011

Sailing (Sull'amore: San Valentino un po' in ritardo)

Sailing


Son le piccole cose, che ci fanno grandi:
Non più alti o potenti o più "signori", ma …
semplicemente noi, che andiamo come l’erba, nudi
ai lati della strada, incontro al vento.
Non so se avremo fiori sullo stelo o solo spine
Quante stagioni avremo, quanto freddo
O quanta sete in petali di rosa.
Questa tua mano che nella mia non vedo,
non è assente:non la distinguo più dalla mia pelle.

Riyueren 

Uno pensa che sia difficile trovare quello che sta cercando (è da San Valentino che desideravo trovare una foto che potesse esprimere la mia idea dell’amore) ma in realtà tutto arriva al momento giusto, bisogna solo pazientare. Ah, e non si deve neppure cercare … occorre semplicemente restare aperti. E le immagini arrivano. In questo modo gli scatti diventano non soltanto “visioni”, ma anche e soprattutto simboli … cioè … insegnamenti. 
 


Così … uno pensa di scattare una foto ed invece, quando la guarda per bene a “schermo intero”, si accorge che dentro c’è tutto, ma proprio tutto. Tutto sull’Amore.

C’è il tramonto sul mare: un’ ora del giorno e una luce che amo particolarmente, specie quando un vento luminoso va a giocare tra i capelli delle persone, e un luogo che assomiglia al respiro e alla musica, profondo come solo sanno essere le onde che ci abitano: emozioni, pensieri..

È un viaggio, l’Amore.

Lo dice soprattutto la barca a vela, così rigonfia di sole. Eccola: sta per sparire dietro alle sbarre .. è un recinto? il viaggio potrebbe fermarsi? No. Al di là delle sbarre l’orizzonte continua, gli ostacoli sono solo apparenti. Anche le assenze.

Anche la piccola barca a motore ... certo, il viaggio è anche veloce, intenso ... ma la velocità non è sinonimo di fine o di arrivo ...


E se il tuo sguardo riesce a fissare laggiù, dove mare e cielo s’incontrano … c’è un lungo volo di gabbiani.

Perché l’Amore trasforma. L’Amore è metamorfosi. È Volo.

Ps. altri ne hanno scritto molto meglio di me ...io ci metto solo le foto...


 


Voi siete nati insieme
e insieme starete per sempre.
insieme quando le bianche ali del tempo
sperderanno i vostri giorni.
Insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unità
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'uno con l'altro
ma non fatene una prigione d'amore;
piuttosto, vi sia un moto di mare
tra le rive delle vostre anime.
Riempitevi a vicenda le coppe,
ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda,
ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme
e siate lieti, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto,
sebbene vibrino di una musica eguale.

Datevi il cuore,
ma l'uno non sia rifugio all'altro.
Poiché soltanto la mano della vita
può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini:
poiché il tempio ha colonne distanti
e la quercia e il cipresso non crescono
l'uno all'ombra dell'altro.

KAHLIL GIBRAN





È assurdo
Dice la ragione
È quel che è
Dice l’amore

 È infelicità
Dice il calcolo
Non è altro che dolore
Dice la paura
È vano dice il giudizio
È quel che è dice l’amore

 È ridicolo
Dice l’orgoglio
È avventato
Dice la prudenza
È impossibile
Dice l’esperienza
È quel che è dice l’amore.

ERICH FRIED 


martedì 15 marzo 2011

Goccia di Rosa

Goccia di Rosa by Riyueren
Goccia di Rosa a photo by Riyueren on Flickr.

Una goccia di Tempo
Mi scivola piano sul cuore.
Questa è l'ora del Sogno. 

Riyueren

Che cos'è, Cruna di Stella? è insieme un luogo,questo,
ed una persona, io, che sto scrivendo e mentre traccio
segni su di un foglio virtuale sto camminando al mio
interno ... un altro luogo, dunque, che non si vede,
ma esiste.

"Cruna Di Stella è i colori.È un cappottino rosso che scappa via nel viale.Controvento.
Va incontro alle sue braccia di respiro, c’è così tanto tempo per lasciarsi avvolgere … così tante stagioni per danzare con le foglie d’autunno … per vivere i colori del suo dentro.
Cruna Di Stella è l’azzurro dei pois sui fiocchi del nastro di neve che lega i suoi lunghi codini.
Come puoi non amarla nel suo amare il vento?

Come hai potuto non amarti, tu che sei fatta di cielo e di stelle?

Dove corri, mia piccola Cruna?
Non ci sono direzioni, tutto è Ovunque. Gli orizzonti hanno il sapore del mare: aspro e salato, anche in fondo al tuo sguardo.

Da dove vieni, mia Piccola Stella?
Orfana del Tempo e Madre di te stessa … tu che ancora non sai di radici e ricordi.

Districa i nodi dell'Anima, mio piccolo ago incantato.  Ricama parole.Per ricucire i colori spezzati."

Riyueren

Sguardo di rosa

domenica 13 marzo 2011

Primo Post

Rosa rosa in B&N by Riyueren
Rosa rosa in B&N a photo by Riyueren on Flickr.
Ricordo il mio primo post su Innerland, tre anni fa,quando ancora non sapevo cosa volesse dire scrivere viaggiando dentro me al di qua dello schermo di un pc.
Ancora non scattavo fotografie, il mio amore per le  immagini è venuto dopo: allora le mie visioni erano solo in parole, segni scritti che spesso mi franavano addosso, altre volte erano ali robuste … sino alla caduta successiva.
Ma non importa, sono qua, adesso.
Non abbandonerò Innerland e neppure Mutazioni del Silenzio o Perle Nere ma voglio un piccolo spazio di riserva per i miei sogni … anche qua, non si sa mai …
 
E voglio riscrivere le parole di quel primo post.

CRISTALLO
E se in parole mi creo d’acqua pura
All’orizzonte non è che silenzio.
Ma tu aprimi un varco nell’eco,
Innalzami a vela nel Sogno.
Che io possa raggiungermi
Non legandomi a riva né fiume.

Riyueren
Alba

Visioni e confini

Rosa rosa in B&N


Cercare altrove
Quello che in te è nascosto
E non ha nome.

In gabbie di parole
Si umilia l’orizzonte.

Riyueren 
... vorrei parlare dei confini, quelli che abbiamo dentro e quelli che andiamo a cercarci fuori, ma anche le parole sono un confine … un argine, a volte, che impedisce alle maree delle nostre sensazioni di fare ulteriori danni.  
Vorrei poter considerare, vedere, i confini come tanti orizzonti che invitano il mio sguardo ad andare oltre, la mia anima ad oltrepassare il corpo che la riveste per camminare, in quel suo modo così simile al volo,su terre e mari e infine approdare a dimensioni sconosciute.

Ma anche semplicemente parlandone, ecco che ingabbio ogni mio possibile orizzonte … e alla fine non posso che osservarne l’umiliazione che io stessa gli ho inflitto. 

 
Quindi lasciamogli, lasciamoci, la libertà di volo. 

Ho volato così all’interno delle cose con i miei occhi, dotati di lenti e di obiettivi, senza parole, nella nuda bellezza del silenzio.

Dove le cose ed io siamo così simili: specchi reciproci e a nostra volta riflessi della vita che ci anima. In condivisione di orizzonti. 

 



La prossima rosa non appartiene al post, è per ricordare quello che sta accadendo dall’altra parte di questo nostro mondo, in Giappone. 

Piccola rosa


Dovremmo tutti renderci conto che viviamo su rami che appartengono ad uno stesso albero e siamo foglie, niente di più e niente di meno.

Ma qui, sul nostro albero comune, ogni foglia pensa di essere l’unica, forse anche l’unica ad aver diritto di restare, mentre accade invece che l’autunno arriva per tutti.

Mi meraviglio che di fronte a notizie come queste le guerre non cessino immediatamente e la gente, invece di imbracciare fucili, non cominci a pensare di dare una mano … alle altre foglie sul ramo.

Possibile che nessuno si accorga che stiamo tagliando uno ad uno i rami su cui siamo non seduti, ma addirittura attaccati?  
 


A proposito di confini, per rientrare in tema col post, immaginate questo: siete in una stanza, sì, come quella in cui vi trovate ora, alzate lo sguardo dal pc, guardatevi attorno … Bene, ora immaginate di vivere in questa stanza, solo in questa, qui mangiate, qui gettate i residui del vostro cibo e le cose che non servono più ..ah, non avete neppure un gabinetto a disposizione: dopo qualche giorno, come pensate sareste ridotti voi e la vostra stanza?

Che cosa pensate che sia, la nostra Terra? Qualcosa di diverso da questa stanza? È molto grande, è vero, ma i confini ci sono,sarebbe ora di cominciare a vederli ... 

martedì 8 marzo 2011

Per la Festa della Donna

Per la festa della Donna


       … è la mia ombra … e naturalmente c’è anche Milady: del resto, senza di lei non avrei potuto scattarla.

Ho messo questa foto su Flickr per ricordare a modo mio che oggi è la Festa della Donna.

Non servono molte parole: è tutto qui, con i molteplici significati che spero siano chiari non a me soltanto.

Non vuol essere soltanto mia, quest’ombra … è anche quella di tutte le donne invisibili che ogni giorno diventano più invisibili ancora eppure sono fiorite, al loro interno … fioriscono, nonostante tutto.

Nonostante le violenze, i soprusi, le mutilazioni fisiche e/o spirituali, le donne fioriscono … perché sono semi che generano vita. 


      
Horizons


Nelle foto che seguono ho scelto di non mettere la solita mimosa.

Ho scelto comunque il giallo, questo sì, come simbolo della luce del sole … o della luce di un sorriso … la luce di un cuore di donna. 
 








sabato 5 marzo 2011

Un attimo prima del vento

Un attimo prima del vento


Un attimo prima del vento,
Io sogno aggrappata al respiro.
Dopo è danza nel cuore infinito.

Riyueren 



… qualche anno fa avevo un poggiolo bellissimo, fiori ovunque. Poi è arrivata la cocciniglia e non sono più riuscita a far crescere nei miei vasi nulla che non fosse spontaneo, portato dal vento o nascosto da chissà quanto nella terra: alcune piantine di peperone (fuori stagione, durate poco: i semi rimasti dopo il lavaggio nell’acqua poi usata per innaffiare) un pomodoro,sì, persino un pomodoro striminzito che poi non ho avuto il coraggio di mangiare, un trifoglino invadente e scoppiettante di semi e infine una piantaccia altissima che fa i fiori gialli e li trasforma poi in soffioni.

Ecco, il post nasce da qui, dalle foto che ho scattato l’altro giorno a quella pianta. 
 


A volte il mio pensiero prende strade tortuose, labirinti, quasi mai scorciatoie. Quindi, se in tutto questo c’è un filo, forse la logica c’entra poco. Perché il filo … è un filo di vento.

Io guardavo attraverso il mirino di Milady e il tutto era filtrato dal micro 105 ... Libellula, sì, c’era anche lui: con il peso che ha, è impossibile non notarlo quando lo hai tra le mani.

Il vento faceva tremolare un po’ tutto: l’immagine, cioè la piantina, Milady,le mie mani … e anche il mio cuore.

Ci sono giorni in cui il vento t’insegna la vita. Lo fa quando avvolge i soffioni e tu vedi i semi che resistono un po’ e poi si abbandonano alle sue braccia.

E allora non puoi non pensare alle persone della tua vita che se ne sono andate così, come semi nel vento.

(La settimana scorsa siamo stati tutti in Umbria per il funerale dello zio, vedovo della sorella di mia mamma: la zia è venuta con noi, ho tenuto abbracciata la sua urna, il giorno prima, nel tragitto dalla casa dello zio a casa nostra. Ora riposano nel piccolo cimitero del paese dove lo zio era nato e dove tornavano insieme d'estate: di nuovo insieme, per sempre).


Che cosa siamo, noi? I semi di un soffione … e il vento ci porta via da quello che crediamo di conoscere per portarci verso qualcosa che crediamo di non conoscere.

Non è che una danza, dopo tutto.

martedì 1 marzo 2011

Mostra: dall'Avanguardia Russa al Realismo Esistenziale della Scuola di Milano

mostra 5
Eccomi di ritorno con un post … di servizio .. anzi, meglio … di invito!
Il Dr. Gianfranco Margaroli, che voi tutti ormai conoscete … ricordate? La mostra sulle Icone russe , anche qui e sulla pittura russa del Novecento a Pegli … ieri ha inaugurato un’altra mostra, a Sestri Ponente ed io, su suo invito, sono andata a curiosare per voi. 
Eccomi di ritorno con un post … di servizio .. anzi, meglio … di invito!

Il Dr. Gianfranco Margaroli, che voi tutti ormai conoscete … ricordate? La mostra sulle Icone russe e sulla pittura russa a Pegli … ieri ha inaugurato un’altra mostra, a Sestri Ponente ed io, su suo invito, sono andata a curiosare per voi

Mi piacciono, le collettive, perché ci sono molte voci diverse, molti colori, molti timbri … è come ascoltare un’orchestra (ormai tutti sapete che davanti ad un quadro io cerco di pormi un po’ con tutti i sensi che ho a disposizione, udito, vista … tatto, anche ... perché quando scatto una foto è come se in qualche modo toccassi quello che vedo). 
 
La saletta espositiva di Sestri Ponente, in Via Sestri 57 r , è un piccolo grande spazio che si apre sulla via principale, quella delle “vasche” … io lo so cosa sono perché a Sestri ci sono nata: sono le passeggiate avanti e indietro che fanno di Via Sestri un brulichio incredibile, specie nel pomeriggio. 
I quadri sono tutti molto interessanti, espressioni della personalità degli autori: Altmann, di cui vi posto una suggestiva Madonna in sanguigna.
 
Leddi,Bisio, Baldessari, Maria Lisa Lusardi (ho apprezzato moltissimo le splendide maternità viste sul suo catalogo) che esprime attraverso i  quadri tutta la forza e la dolcezza dell’anima femminile,Kommissarenko, Learzev, Pescador,Nobile…

Baldessari:


 


Maria Lisa Lusardi:





Non manca l’oggettistica. 




E ci sono anche un acquerello di fine ‘800 raffigurante una thangka tibetana ad opera di Ulan Udè e due miniature persiane sempre di fine ‘800. 


Tutto quello che vedete è stato raccolto dal Dr.Cesare Lisandria anche durante i suoi viaggi all'estero: ritorna sempre con qualcosa d'interessante, come per esempio, ho saputo ieri, delle icone etiopi che hanno destato l'interesse dei collezionisti e che io spero di vedere quanto prima in una prossima mostra.
Insomma, io direi che vale la pena di andare a vedere. Approfittando anche per “farvi una vasca” in Via Sestri.