Un attimo prima del vento,
Io sogno aggrappata al respiro.
Dopo è danza nel cuore infinito.
Riyueren
… qualche anno fa avevo un poggiolo bellissimo, fiori ovunque. Poi è arrivata la cocciniglia e non sono più riuscita a far crescere nei miei vasi nulla che non fosse spontaneo, portato dal vento o nascosto da chissà quanto nella terra: alcune piantine di peperone (fuori stagione, durate poco: i semi rimasti dopo il lavaggio nell’acqua poi usata per innaffiare) un pomodoro,sì, persino un pomodoro striminzito che poi non ho avuto il coraggio di mangiare, un trifoglino invadente e scoppiettante di semi e infine una piantaccia altissima che fa i fiori gialli e li trasforma poi in soffioni.
Ecco, il post nasce da qui, dalle foto che ho scattato l’altro giorno a quella pianta.
Ecco, il post nasce da qui, dalle foto che ho scattato l’altro giorno a quella pianta.
A volte il mio pensiero prende strade tortuose, labirinti, quasi mai scorciatoie. Quindi, se in tutto questo c’è un filo, forse la logica c’entra poco. Perché il filo … è un filo di vento.
Io guardavo attraverso il mirino di Milady e il tutto era filtrato dal micro 105 ... Libellula, sì, c’era anche lui: con il peso che ha, è impossibile non notarlo quando lo hai tra le mani.
Il vento faceva tremolare un po’ tutto: l’immagine, cioè la piantina, Milady,le mie mani … e anche il mio cuore.
Ci sono giorni in cui il vento t’insegna la vita. Lo fa quando avvolge i soffioni e tu vedi i semi che resistono un po’ e poi si abbandonano alle sue braccia.
E allora non puoi non pensare alle persone della tua vita che se ne sono andate così, come semi nel vento.
(La settimana scorsa siamo stati tutti in Umbria per il funerale dello zio, vedovo della sorella di mia mamma: la zia è venuta con noi, ho tenuto abbracciata la sua urna, il giorno prima, nel tragitto dalla casa dello zio a casa nostra. Ora riposano nel piccolo cimitero del paese dove lo zio era nato e dove tornavano insieme d'estate: di nuovo insieme, per sempre).
Che cosa siamo, noi? I semi di un soffione … e il vento ci porta via da quello che crediamo di conoscere per portarci verso qualcosa che crediamo di non conoscere.
Non è che una danza, dopo tutto.
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