lunedì 30 gennaio 2012

Sguardo d'acqua

Neve

Dal profondo di me non traggo nomi:
non mi servono più confini e segni
per dire a me chi sono e se io sono.
Son stata quel gabbiano lungo il molo,
ferito e sanguinante di parole
senza sapere dove e come andare.
Di aver volato, questo lo ricordo:
Non perdono memoria, le mie ali.
Mi rialzerò dal cuore dei riflessi,
con sguardo d'acqua, nudo e senza rive
che nel cammino bianco della neve
sicuro insegue le orme dei colori.

Riyueren

Riflessi in B&N


... qui vicino a me ho il mio "Quaderno degli occhi": Laura mi ha fatto scegliere il colore, così ora ho un piccolo quaderno giallo, un diario ... di "lavoro". 
Sulla copertina ho scritto il mio nome: mancano i nomi che devo dare ai miei occhi. 
Io lo so come si chiamano, l'ho saputo non appena Laura mi ha detto che dovevo dar loro un nome, solo non ho avuto il coraggio di dirglielo: come faccio a spiegarle che il mio occhio destro si chiama "Luce" e il sinistro "Buio"?
Considerando che è proprio il sinistro che ci vede meglio...

Laura si è iscritta a Cruna, il che significa che lo saprà prima di venerdì mattina (giorno in cui lavoriamo insieme sui miei occhi ... o a questo punto dovrei dire: "sulla Luce e sul Buio").

Riflessi


Sto cominciando a vedere le cose in un modo diverso, molto "mio". E mi è tornata voglia di lavorare anche sulla voce, sul suono...ed era una voglia che avevo proprio "perso per strada".
Ho cercato una vecchia foto, un gabbiano ferito giù al Porto Antico: mi è venuta in mente mentre pensavo a questi ultimi anni...era il 2008, una delle mie prime foto, con la compattina, la "Piccola".

Gabbiano ferito

Che cos'è stato per me rivederla, riprenderne la post produzione (ora che me la cavo un po' meglio)... non posso dirvelo, mi mancano le parole.

Gabbiano ferito

Ho provato a spiegarmi con quella specie di poesia, all'inizio.
Sicuramente è poco comprensibile: chiedo scusa, il significato ce l'ha solo per me, temo.
Al Porto Antico

Al Porto Antico

Al Porto Antico

venerdì 27 gennaio 2012

Giornata della memoria



Giornata della Memoria


Che cos'è il giorno
senza la sua memoria?
Notte infinita.

Riyueren

Giornata della Memoria

... il ricordo del passato dovrebbe aiutare a vivere meglio il presente che, a sua volta, dovrebbe aiutare le nostre anime ad incamminarsi su strade future meno dolorose, non solo per noi, ma anche per chi è il nostro prossimo, anche se lontano..

L'esperienza mi dice che questo non accade mai, o quasi mai, nel nostro mondo, per colpa della cattiva memoria di noi, suoi abitanti e custodi.

Ho già scritto altre volte sul Giorno della Memoria, qui, qui e anche qui ...

Venezia - Il Ghetto

Quest'anno ho scelto di ricordare esprimendomi attraverso l'elaborazione di alcune foto che ho scattato a Venezia tempo fa.
Venezia - Il Ghetto

Sono foto del Ghetto: questo termine (che ci ricorda di cosa siamo purtroppo capaci) trae la sua origine proprio da qui, dal ghetto veneziano.

Venezia - Il Ghetto

Venezia - Il Ghetto

Venezia - Il Ghetto

Scrivere della Shoah, dell'Olocausto, significa scrivere del Male:quello con la "emme maiuscola"... è inutile girarci intorno.
Il Male è sempre più raffinato nel suo agire. E lo fa a spese del nostro cuore: si annida lì, con indifferenza... e ce lo svuota senza che nessuno se ne accorga.

Venezia - Il Ghetto
Giornata della Memoria



lunedì 23 gennaio 2012

Preghiera per gli occhi

Ali

Sia Pace fra i tuoi occhi,
In reciproca Luce,
Immersi nel Silenzio,
Benedetti dal Sogno.

Riyueren


Al Porto Antico

Durante l'esercizio di "palming"(ho iniziato la ginnastica Bates) insieme alla luce che cercavo di respirare nei miei occhi chiusi, stamattina sono "entrate" anche queste parole. Ho pensato di metterle qui e condividerle con voi, magari possono dare qualcosa anche ad altri, non solo a me.

Preghiera

martedì 17 gennaio 2012

Paesaggi della Luce

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Ecco, svelati i sogni dalle nubi
naviga il cielo: l'orizzonte è sciolto.
Alla sua mano s'ancora il mio volo.

Paesaggi di Luce, nel silenzio:
solo il mio nome indossa suoni d'ombra.

Riyueren

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

... esiste un luogo magico, a Genova, fra i molti che conosco e amo, dove il Tempo non ha alcun potere.

Qui, ai miei occhi, si apre una mutevole eternità... e questo nulla ha a che fare con il tempo quotidiano.

Ancora una volta vi parlerò di quello che ho visto alla Loggia degli Abati: se c'è una cosa che m'incanta sempre è il modo in cui questo spazio si offre ai giochi di luce e penombra sugli oggetti che vengono esposti. Vi ricordate Imago Buddha? Mithila?

Sì, vi porto con me, come sempre.

La mostra sta per concludersi e vi chiedo scusa se non sono riuscita a parlarvene prima.

Intanto ringrazio il Maestro Nunziante per avermi dato il permesso di pubblicare anche le foto che ho scattato.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce"è di una tale bellezza che finalmente ho capito cosa significa "una bellezza indescrivibile"... vuol dire che le mie parole, da sole, non bastano.. .e sinceramente non so se le mie foto riusciranno a dar loro una mano.

Si entra nel silenzio, scendendo (la Loggia degli Abati rimane più in basso rispetto a Piazza Matteotti) e nella penombra (un abbraccio morbido e caldo in confronto alle luci forti della piazza in pieno sole)... ma subito, al primo sguardo, l'anima entra in risonanza: la luce canta nel silenzio, questo io lo conosco bene.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Dicono che se di un suono potessimo aumentare la frequenza sino ad un estremo limite, al di là dell'udibile, al di là di ogni possibile strumento musicale... bene, quel suono si trasformerebbe in luce.

Ecco, i quadri di Nunziante sono quella luce... il canto dell'anima dell'artista è andato talmente al di là dei nostri confini da diventare un canto di luce.

Non parlo dei confini esteriori, io intendo i confini interni.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

In questi giorni mi sto dedicando a risolvere i problemi dei miei occhi. Sto leggendo libri che parlano della ginnastica Bates e della "visione consapevole": in un capitolo si fa riferimento alla visualizzazione della luce che entra nell'occhio interno e che deve "illuminare" tutto attorno le "pareti della caverna".

Vedere "Paesaggi della Luce" mi ha aiutato a comprendere il senso di quell'esercizio.
E mi ha ricordato anche quando in Università, a Storia delle religioni, studiavo Mircea Eliade, leggevo il Ramo d'oro di Frazer e mi affascinavano le divinità ctonie... per non parlare dei Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese.

Nunziante ha dato forma non solo alle sue emozioni, ai suoi pensieri... ha dipinto degli specchi in cui ho potuto ritrovare me stessa e raccogliere alcuni frammenti della mia vita.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Il tema del viaggio, in solitaria, come realmente è la vita interiore di tutti noi. Sembra così fragile la piccola barca mentre va verso paesaggi immensi... sembra così piccola e indifesa la figura umana che si affida a quel guscio...

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

A volte solo l'ombra tradisce la presenza di qualcuno... e poi ci sono alberi solitari su campi assolati oppure un centauro ti si rivela nella luce filtrata nel bosco al mattino.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Altre figure sono nascoste negli alberi, nelle rocce... alcune ci sono veramente, altre ancora prendono vita negli occhi di chi guarda.
  
"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Ci sono visioni in piccolo e in grande formato, tanto da occupare un'intera parete... ma la luce c'è sempre.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Nell'ultima sala, il quadro che è stato scelto per rappresentare la mostra.

Un uomo che tiene tra le mani una corda e a quella corda è legato un veliero, se ne vede solo una parte... un veliero che naviga il cielo.

Il curatore, Marco Goldin, che ha saputo, lui sì, trovare parole stupende, si chiede se l'Autore abbia inteso ancorare il veliero al mondo perché non fugga via o se piuttosto non sia lì per liberarlo affinché navighi nelle strade del cielo.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Nelle immagini è più facile capire, più facile dire, quello che ci vediamo noi, quali orizzonti ci aprono. 

Vicino c'è un altro quadro: qui l'uomo ha sempre in mano la corda, ma sembra che leghi (o  liberi?) l'orizzonte, perché l'altro capo del filo si perde lontano, insieme alla luce del sole.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

E sulla parete di fronte c'è un quadro ancora: l'uomo non tiene nessuna corda, si sta tuffando, dall'alto di rocce fantastiche... a guardarle bene sembrano vive, come certi fondali marini.

Il titolo del quadro è "Libero".

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

Libero, secondo la propria natura, come dovrebbe essere per ciascuno di noi.

Libero di volare al proprio interno: è lì che prendono vita e colori i Paesaggi della Luce.

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

"Paesaggi della Luce" A.Nunziante Genova- Loggia degli Abati

ps. Un'ultima cosa: è la prima volta in vita mia che mentre sistemo al pc delle foto canto per tutto il tempo...

lunedì 9 gennaio 2012

Luna Park

Luna Park 2011

Luna Park chiuso.
Il mio Silenzio gioca:
Giostra d'Inverno.

Riyueren

Luna Park 2011

...sto guardando il foglio bianco: non so da dove iniziare.

Questo è perché ogni tanto, quando scrivo, mi ricordo che leggeranno anche altri..e oggi è proprio una di quelle volte.

Bene, come lo spiego, adesso?

Il problema io mica me lo ero posta...

Basta, eccovi un sunto della telefonata tra me e la mia amica più "vecchia" (erano amiche le nostre mamme, io ero ancora in pancia, lei aveva pochi mesi).

"Allora, cosa hai fatto di bello?"

"Una meraviglia, sono andata a fotografare il Luna Park ...al mattino presto, quando era ancora tutto chiuso"

"Il Luna Park..chiuso? oh Dio, che tristezza...che malinconia"

Ecco, questa è una di quelle (tante) volte in cui riescono a farmi sentire diversa, con in più una spiacevole sfumatura di inadeguatezza alla vita normale.

Ho riguardato tutte le foto, il video che sto imbastendo tra un offuscamento di vista e l'altro.

Luna Park 2011

Non era mia intenzione fare un fotoreportage sul Luna Park... volevo semplicemente esprimere un'idea, una sensazione.

Forse sono solo io l'unica persona che non vede la tristezza in un Luna Park deserto con le giostre ancora ferme?

Eppure ero felice...il Luna Park era diventato per me come un'immensa giostra. E che nessuno dica che mancava la musica: quasi in riva al mare...il frangersi delle onde...e c'era anche il vento...

Ho fotografato quello che ho visto, un 'idea, un'emozione, come faccio sempre.

Alla fine, riguardando bene il video, mi sono resa conto che in molte foto si nascondono gli Arcani Maggiori...del resto era proprio alla Vita, che pensavo, mentre camminavo curiosa e felice..sì, felice per la somiglianza che andavo scoprendo ad ogni passo tra la nostra vita e un Luna Park.

Ho anche tolto i colori, per un po': l'ho fatto per dare meglio la sensazione del Tempo, eterno e insieme così veloce.

L'Adagio in re minore dal Concerto per oboe e orchestra di Alessandro Marcello, suonato da Giovanni (precettato anche stavolta e registrato alla buona, qui in casa) mi ha aiutato a rendere meglio ancora quello che intendevo esprimere.

Non aspettatevi altre parole, quindi: gioite come ho fatto io (come ogni volta in cui riesco ad esprimere quello che vedo dentro e fuori del mio cuore) o (s)caricatevi di spleen e saudade..come volete.

Io ho scelto entrambe le cose.

E, almeno per me, questo video si sta rivelando una foresta di simboli.




venerdì 6 gennaio 2012

Nuovo Anno

A New Year


È nuovo, l'Anno
Ma sono vecchi i giorni
E il Tempo corre.

Riyueren

Mi domandavo come avrei potuto rappresentare visivamente il "nuovo" di quest'anno.

Non mi andava la solita foto: fuochi artificiali, torte e candeline varie.

Ho saputo che la foto era "quella giusta", cioè quella che più si avvicinava alla mia "visione", mentre la stavo scattando, una frazione d'attimo..quando già il mio dito premeva sul pulsante di Milady.

C'è tutto il nuovo della vita, per me, qui.

Non ci sono giochi di fuoco, ma giochi...d'acqua: la fontana nella piazza principale della mia città...una piazza che già da sola varrebbe la visita a Genova.

E l'Anno Nuovo è una silhouette bagnata di luce mentre un cuore incantato e bambino trabocca di meraviglia e si rinnova ad ogni sguardo.

Che questa Luce bagni tutti noi e illumini il nostro cammino.

ps.temo verrò sempre più di rado, amici, solo per controllare la posta e pubblicare i vostri commenti...Devo riuscire a farmene una ragione: è dura, questa cosa,anche perchè se va avanti così dubito che ci siano soluzioni...o almeno non immediate... ma ci proverò, e semmai troverò altri modi per continuare il mio viaggio.