Che cos'è il giorno
senza la sua memoria?
Notte infinita.
Riyueren
... il ricordo del passato dovrebbe aiutare a vivere meglio il presente che, a sua volta, dovrebbe aiutare le nostre anime ad incamminarsi su strade future meno dolorose, non solo per noi, ma anche per chi è il nostro prossimo, anche se lontano..
L'esperienza mi dice che questo non accade mai, o quasi mai, nel nostro mondo, per colpa della cattiva memoria di noi, suoi abitanti e custodi.
Quest'anno ho scelto di ricordare esprimendomi attraverso l'elaborazione di alcune foto che ho scattato a Venezia tempo fa.
Sono foto del Ghetto: questo termine (che ci ricorda di cosa siamo purtroppo capaci) trae la sua origine proprio da qui, dal ghetto veneziano.
Scrivere della Shoah, dell'Olocausto, significa scrivere del Male:quello con la "emme maiuscola"... è inutile girarci intorno.
Il Male è sempre più raffinato nel suo agire. E lo fa a spese del nostro cuore: si annida lì, con indifferenza... e ce lo svuota senza che nessuno se ne accorga.
Si dice che l'uomo non impara mai, ma non e' proprio cosi', se vediamo la nostra storia siamo stati capaci, nel tempo, di evolverci, ed evolvere significa imparare, va da se'. Purtroppo possono arrivare cose che stravolgono le percezioni delle persone, mandando all'aria la stabilita' raggiunta. E' in questi momenti che occorre la massima attenzione per evitare che i mostri che si nascondono nell'inconscio possano trovare la strada per manifestarsi...
RispondiEliminaUn caro saluto :-)
www.wolfghost.com
Wolf, grazie:vedi, io penso che alcuni imparano, altri no.Alcuni si sono evoluti in un modo, altri in un altro...ed è anche capitato che i due modi finissero per essere in contrasto.L'evoluzione molto spesso è stata più tecnologica che spirituale: in giro ci sono molti dinosauri(per parlare di certi cervelli rettiliani) con ben altro in mano che una misera clava.Questo non vuol dire che si debba disperare.Ci sono un po' troppi ripetenti nella scuola della vita sulla Terra (non sto giudicando, sia chiaro, mi ci metto io pure, tra i banchi).
EliminaWolf, ci sono delle piccole cose che vedo che mi preoccupano: ultimamente ho scattato delle foto...sono sciocchezze, ma secondo me la dicono lunga.Non perdo la speranza, però...la pazienza, ecco, quella magari un pochino ^__^
Il Male è un "piacere" del tutto umano, solo l'uomo lo sa affinare, perfezionare fino al punto da esserne soddisfatto, e riesce anche a trovare una vastità di giustificazioni per sentirsene assolto. E' una stortura della mente, una pazzia che però ha un grande potere di contagio, forse fà leva su tante debolezze dell'umanità, nascoste proprio in fondo a noi stessi. Non riesco a sostenere la vista dei campi di concentramento e di quegli spettri umani addossati alle recinzioni senza provare uno sgomento infinito. Un abbraccio grande, auguri per i tuoi esercizi ed un caro saluto al tuo Giovanni che ci allieta l'animo con le note del pianoforte.
RispondiEliminaCara Fulvia sottoscrivo tutto il tuo commento: ci sono domande che mi pongo, a questo proposito, e che so che non hanno risposta se non me stessa.Io invece vorrei andare un giorno a visitare un campo di concentramento, forse la Risiera di San Sabba, che è un po' più alla mia portata.Fermo restando che proprio perché il Male si sta raffinando molto, io credo che certi luoghi sulla terra, anche molto vicino a noi, non siano molto lontani dall'essere se non proprio dei lager, sicuramente dei ghetti.Ci sono gabbie: anche quelle che sono dorate... sempre gabbie sono.Dobbiamo esserne consapevoli, tutti.
EliminaGiovanni ringrazia,ancora non sa che presto lo precetterò per una cosa che voglio fare, un altro video.
Sai, ho avuto anch'io lo stesso impulso, di andare un giorno a visitare un campo di concentramento ma non conosco la Risiera di San Sabba, ora mi documento e ti confesso che dovremo andarci belle corazzate perchè l'ondata di dolore che ci investirà sarà grande. Se ci vai fammi sapere, chissà che non ci potremmo andare insieme! Un saluto carissimo e buon fine settimana Fulvia
EliminaQuando puoi mi farebbe piacere il tuo pensiero sul post che ho scritto di mio padre o meglio "Il giorno della riconciliazione". Un abbraccio Fulvia
EliminaCara Fulvia, immagino avrai già trovato notizie sulla Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento italiano con il forno crematorio.Immagino il dolore che quel luogo deve aver conservato.Giovanni so che vorrebbe andare lì come pure a Marzabotto, ti farò sapere, nel caso.
EliminaHo commentato il tuo post già stamattina, ma mentre scrivevo mi è saltata tutta la pagina(non riesco a districarmi con Chrome, unico modo per poter rispondere ai vostri commenti qui, con IE non funziona).Ho provveduto a riscrivere ora.
Sereno fine settimana.
Oggi è un giorno in cui tantissimi soffrono come se fosse "quel" giorno. Uniamoci a loro.
RispondiEliminaSì, Vincenzo, mi unisco anch'io: potesse la forza dei nostri pensieri uniti cancellare per sempre il ripetersi di certe follie nel nostro mondo.
Eliminabisognerebbe tenerlo presente tutti i giorni .....non solo il 27 ...non porta commento altro questo post ..il tuo come quello di alcuni altri ...ecco perchè passo silenziosa.....
RispondiEliminaCara Barbara, come ho scritto in tutti o quasi gli altri post degli anni scorsi sulla Giornata della Memoria, non amo particolarmente le Giornate (perché non c'è solo quella della Memoria, si fanno "Giornate" un po' su tutto), quelle in cui tutti ricordano (ammesso sia vero) per poi dimenticarsene fino alla Giornata dell'anno successivo.
EliminaIo sono una che non dimentica, perlomeno non dimentico mai certe cose, non dimentico le cose importanti.E, come ho già scritto in uno dei link in questo post, il mio pensiero va ai bambini ebrei nei campi di concentramento come ai bambini palestinesi dei giorni nostri.Un abbraccio grande.Ed un sereno fine settimana a tutti.
grazie di parole vere che hanno il senso del vero, le foto sono bellissime perché ghetto a venezia ha una valenza inequivocabilmente forte e e persino il linguaggio estetico arretra di fronte alla portata simbolica. Sento profondamente il valore della ricorrenza del giorno della memoria che esula da tutte le altre, in quanto aderirvi comporta mettere qualcosa di proprio, di intimo. Atto ineludibile di testimonianza di civiltà, interrogazione interiore, elaborazione ininterrotta sulla consapevolezza del custodire la traccia di umanità nel solco della pensabilità, della conoscenza e della comprensione.
RispondiEliminaCara Riyueren la tua cruna di stella ha un'ampiezza che fa bene come la visione cosmica del cielo stellato
Ciao Papavero, mio fiore preferito: sai, io vorrei che il ricordo che suscita la Giornata della Memoria, anche se è così doloroso da essermi insopportabile (ma di cosa non siamo capaci anche nel Male, noi esseri dis-umani?)vorrei fosse presente davvero ogni giorno, vorrei ne fossimo consapevoli, vorrei che sapessimo scegliere con saggezza e giustizia anche solo la direzione di un respiro.
EliminaLa mia cruna di stella, termine che non esiste, lo so, non è altro che una manifestazione del mio modo di esistere.
Innerland, il cui "originale" verrà cancellato insieme a tutto Splinder tra pochi giorni, è stato un viaggio interiore...un filo, non d'oro, forse più simile al filo di Arianna nel labirinto: cruna di stella...beh, forse è ora che io impari a cucire gli strappi nel mio cielo, non ampio, ma piccolo e nuvolosamente/serenamente ( a seconda del vento e del cuore) mio.
già, di cosa siamo capaci... e temo fortemente lo saremmo ancora.
RispondiEliminaMa grazie a te, per questi tuoi post pieni di grazie
Carissima, temo che già lo siamo: io credo che nel mondo si stiano consumando altri Olocausti, sicuramente molto più in sordina (a questo mi riferivo scrivendo che il Male si sta raffinando).Quanto ai "ghetti"... ce ne sono anche troppi.E che nessuno mi venga a dire che non abbiamo in occidente le caste come in India...diciamo invece che, come le acciughe nel branco, speriamo sempre che non tocchi a noi ma a qualcun altro...dimenticando che certi "squali" ormai usano le reti. ;)
EliminaNon so se l'uomo impara, forse, ma con tempi che non sono quelli di una sola vita, ma di molte, purchè l'oblio non arrivi prima.
RispondiEliminaMi p
iace tanto il Ghetto di Venezia redcats
Ciao, Red! io spero che non ci vogliano troppe vite per imparare (che se per caso ce ne fosse solo una...una soltanto...e comunque se ce ne sono di più..mah, non è che ci faremmo una bella figura...i somari dell'universo, in pratica).
EliminaIl ghetto di Venezia è uno dei luoghi più tranquilli della città, persino in estate con i turisti...sempre poco frequentato (almeno in quelle due volte che ci sono andata io)..e la visita guidata alle sinagoghe è interessante.
Mio marito ed io andremo a Venezia fra quindici giorni, pieno Carnevale, in pullman, due giorni fuori, tipo viaggio di nozze.So già che finirò per portarlo al ghetto,visto che in Piazza San Marco ci sarà il caos e mio marito non ama la confusione.Ma qualche foto spero di rimediarla, semmai metterò una mascherina a Milady.