domenica 17 giugno 2012

Anima di conchiglia

Conchiglia

Farmi conchiglia                                    Make me a shell

per contenere il mare,                             to contain the sea,

onda io stessa.                                         become a wave myself.

Conchiglia

Sogni a spirale                                          Spirals of dreams

Impressioni di sabbia                                Traces of sand

Fragile riva.                                                Fragile shore.

Conchiglia

Scudo dell'ombra                                     Shadow shield

su tramonti di luce                                    Sunsets of light

in mani sole.                                              on solitary hands.

Conchiglia

Guscio sottile                                     Thin shell

a navigare il Tempo.                           Time to surf

Segni d'assenza.                                   Signs of absence.

Conchiglia

Abbraccio il mio silenzio                               I embrace my silence

nel mormorio del cuore.                                  in the whisper of the heart.
                                                                  

                                                Riyueren
Conchiglia


Di una cosa non mi ero accorta, nella mia visione offuscata (almeno quanto la mia vista reale..anzi, di più, forse): parole scritte, suoni,immagini, sogni...io li usavo per segare le sbarre della gabbia...e proprio per questo motivo in realtà erano loro ad usare me, trasformandosi via via in nuove sbarre.

Tutto questo mentre lo sportello della gabbia era aperto...lo è sempre stato, sempre: io non lo avevo visto, tutta presa com'ero a cercare di spezzare le sbarre...finendo per costruirne di nuove.

Ma ora io so. Ora ci vedo. Posso volare. Sono libera.



Freedom 2

lunedì 11 giugno 2012

Armonia

Vienna


Libera,e a piedi nudi l'anima
portare avanti su sentieri d'ombre .
Volevo in me la pace e il cambiamento
la quiete di un sommesso temporale
quando sul volto piovono gli odori
ed ogni foglia traccia i suoi silenzi
sulla mia fronte, prima di cadere.
Ho avuto il vento e le sue mani grandi
-mi hanno portata via come un profumo-
un mare che agitava l'orizzonte
ed una riva, da cui poter partire.
Il mio riposo è il viaggio.

Riyueren




Io sono un viaggio verso una terra che porta il mio nome.


venerdì 8 giugno 2012

Eyes

Vienna


Occhi randagi
Hanno fame di casa
e non di gabbie.

Riyueren

Nomade d'anima, vagabonda di sguardi: l'unica casa che ho avuto è in me stessa. Una volta compreso questo, i muri delle finte case crollano, i rampicanti si ritraggono, seccano...e rivelano le sbarre.
Gabbie, soltanto gabbie, una nell'altra, come matrioske o scatole cinesi. 
"La verità vi renderà liberi" così hanno detto e hanno detto il vero.

Dove sono le gabbie, ora?
Tutto è diventato volo.
Faccio il nido nei miei occhi.


Vienna: manichini

lunedì 4 giugno 2012

Una farfalla (A moth portfolio)

Ricordo una leggenda cinese: ho sognato di essere una farfalla...ma non potrei essere io, il sogno di quella farfalla?


Ecco, ho imparato che è possibile fotografare mentre si piange, perché per fortuna esiste l'autofocus. E anche se il mirino sta annegando, la fotocamera ci vede benissimo.


Soltanto una farfalla, perché piangere? Ieri era ancora viva, stamattina è volata altrove.


Che cosa c'è di più fragile di una farfalla? eppure il vento non sembra strapparla al suo volo.


Nella tua mano non ha peso: nella tua anima potrebbe anche essere un macigno.


Soltanto una farfalla: oh, non una di quelle così colorate che puoi confonderle con i fiori.


Una farfalla notturna: dai colori silenziosi, quieti. La noti soltanto se vuoi...o se è lei, a volerlo.


"Perché piangi?era solo una farfalla...e poi, mica l'abbiamo uccisa, no?"


Ma io dico che molte cose facciamo senza saperlo.


E voglio chiudere questo assurdo portfolio con alcune frasi che forse non c'entrano...o forse sì.


"...ognuno uccide la cosa che ama: il coraggioso lo fa con la spada, il vigliacco con un bacio" O.Wilde


"..un attimo, una breve calma di vento...e un'altra donna mi partorirà" K.Gibran


Ovunque tu sia ora, mia piccola amica...buon volo.

Farfalla



Farfalla



Farfalla



Farfalla



Farfalla



Farfalla



Farfalla



Farfalla


I remember a Chinese legend: I dreamed of being a butterfly ... but it could be me, the dream of the butterfly?

Here, I learned that you can take photographs while you cry, because luckily there is autofocus. And even if the viewfinder is drowning, the camera can see very well.

Only a butterfly, why cry? Yesterday she was still alive, this morning she flew elsewhere.

What's more fragile than a butterfly? but the wind does not seem to tear her flight.

In your hand she has no weight: in your soul she could also be a boulder.

Only a butterfly, oh, not one of those  that you can mix up with colorful flowers.

A moth: her colors are silent, quiet. You may see her if you want ... or if she wants it.

"Why are you crying? It was only a butterfly ... and then, we did not killed her, right?"

But I say that we do many things unconsciously.

And I want to end this absurd portfolio with some phrases that might have nothing to do ... or maybe yes.

"... Everyone kills the thing he loves: the brave do it with the sword, the coward with a kiss" O. Wilde

".. A moment, a calm brief of wind ... and another woman shall give birth to me" K.Gibran

Wherever you are now, my little friend ... good flight.

sabato 2 giugno 2012

Labirinto 2

Labirinto



Dove porta la strada delle mie mani?
Al cuore del tuo sguardo.
Mio specchio d'anima, lacrima sconosciuta,
tu mi porti il riflesso del silenzio,
quando il vento scioglie tra le dita
l'erba che si affaccia al dolore.
Tace il nido nel bosco, il suono è ormai memoria
mentre al rovo notturno si aggrumano falene,
voli d'incanto, luci per un istante eterne,
groviglio d'ali a cieli mai percorsi.
Dove mi porto, se del mio cuore svuoto queste mani?

Riyueren

Labirinto

Vienna


Le mie visioni
Un labirinto in cuore.
Qual'è la strada?

Riyueren

Vienna


Era troppo semplice pensare che questo fosse un bivio, uno dei tanti... è un labirinto, invece... e devo decidermi ad attraversarlo, senza sapere se ne uscirò... e da quale parte.

Il primo passo è in quella foto lassù: il lupo bianco, a modo suo libero, anche se nel bosco recintato dello zoo.

Dovevo andare a Vienna, per incontrare una parte di me...un altro frammento da raccogliere, da cogliere cercando di non farmi troppo male, perché certe cose che ci appartengono, certe cose che sono noi...sono cose che spesso tagliano le mani e il cuore.

Il primo passo è quello del riconoscere la propria essenza...e la mia è quella. Poi si può solo andare avanti: tornare indietro è praticamente impossibile...e poi non lo vorrei nemmeno.

Wien


Non bastano tre giorni per comprendere una città, per capire la gente che ci vive...ma forse tre giorni sono sufficienti per capire te stessa in rapporto a quella città e a quelle persone.

Così per me l'Austria, la sua essenza, stanno in questa foto scattata dal treno, l'Euronight, in corsa. Mi sono svegliata alle 5 e ho cominciato a fotografare dal finestrino.

Non è una foto riuscita, non tecnicamente, almeno: sono creature del bosco. E sono libere.

E qui comincia il secondo passo nel mio labirinto: questo scatto, dove i pixel sono talmente "impastati" e "rumorosi" da sembrare, nel formato originale, delle pennellate a olio in un quadro impressionista, mi porta su di un sentiero che con la fotografia ufficiale non ha nulla a che fare... forse piuttosto con un tipo di Visione dove esistono solo le forme e la luce, nient'altro.

Vienna


Wien


Karlsplatz

Vienna è una città fredda ( non mi riferisco alla temperatura, c'era caldo come qui in estate, a parte improvvise folate di vento gelido e polveroso, tanto che il mio occhio destro è tornato a casa massacrato, palpebra gonfia, rosso fuoco e dolorante) e silenziosa, nonostante le orde di turisti. 

Un silenzio che mi ha fatto impressione...c'era più armonia e meno silenzio nello Zentral Friedhof, il cimitero. 


Wien


Un silenzio strano, nonostante i rumori, non saprei spiegarvi: io vado "a pelle", anche con le città.

Ad ogni modo ho cercato di fotografare quello che "vedevo", come sempre.

Le foto sono su Mutazioni del Silenzio: non tutte, le inserirò pian piano, perché sono davvero molte.