domenica 5 giugno 2011

Papavero Nomade

Papavero



Quel che di me non so è quel che sono
Ed io lo cerco, oltre le parole.
Per coglierne un riflesso come un fiore
Ho lucidato a specchio il mio silenzio.

Riyueren 



..non invento una storia, se racconto la vita di un fiore. 


"Nato ai lati di una strada, ai margini della polvere. In mezzo ad altri fiori come lui, più alti e più bassi, visitato dal vento e da insetti golosi, generoso di nettare e di colore, viveva in solitudine in cima al suo stelo senza sentirsi solo. 

 Papavero  

Il suo cuore era fragile, come le ali di una farfalla: fragile e rosso.

Sembrava che uno sguardo un poco più intenso, anche se ammirato, avrebbe potuto sciuparne la bellezza. 

Anche il vento non era sempre delicato, con il fiore: spesso lo stropicciava per bene, ma il fiore lo accoglieva con un grosso inchino, arrivava a sfiorare la terra... per rialzarsi subito dopo.

Poi, quando il vento andava via, il fiore si metteva a pensare: ragionava sul cielo e le nuvole, gli uccellini e le stagioni, sui suoni del vento e dell'acqua, sul rumore degli uomini.

Sapeva che come ogni cosa viva la sua vita aveva dentro di sé anche la morte.

Ma sapeva anche questo: che tra la vita e la morte c'è l'eternità."

Un fiore rosso lo sa che il suo colore è per sempre: è il colore dell'anima, il colore dell'anima nomade, e nessun sole lo può scolorire. 

Nessun commento:

Posta un commento