sabato 4 febbraio 2012

Dialogo nel Buio

Dialogo nel Buio

Nell'Oscurità,
Parole luminose.
Dialoga il Cuore.

Riyueren

"Vi porto con me"... quando trovate queste parole, sapete già che ho visto qualcosa di bello (solitamente una mostra) e lo voglio condividere con voi.
Ma questa volta si tratta di un'esperienza molto particolare. Spezzeremo insieme il pane della Bellezza e lo mangeremo ... al buio! ( e non sto scherzando, leggete e capirete perché ho scritto così).

Dialogo nel Buio


Ho scattato foto, ma solo alla struttura esterna di questa mostra così singolare ... fotografarne l'interno mi sarebbe stato impossibile, non tanto per ottenere il permesso, quanto perché il buio è un soggetto troppo difficile.
In realtà non è una mostra, ma un percorso: meglio ancora, come dice il titolo, è un "Dialogo nel buio".
Sapete che sarei in grado di descrivervi esattamente tutto il percorso. Non lo farò: credo sia meglio farvi venire voglia di viverla direttamente, quest'esperienza, in prima persona.
E come farò? così, attraverso le parole:

Dialogo nel Buio


"Tu, tu che ci vedi, non entrare subito, non arrivare puntuale, all'ora in cui hai prenotato ... arriva un po' prima: prenditi il tempo per girare attorno alla struttura che accoglierà i tuoi passi e quella parte di te che forse ignori.
Tu, che credi di saper vedere, perché sai che puoi affidarti ai tuoi occhi, leggi quello che c'è scritto: è un dono che ti viene fatto, quello che ti aiuta a capire il dono che hai, la vista, e anche gli altri doni che sicuramente non sai di avere.

Dialogo nel Buio

Quando entri nel buio, quando passi al di là delle tende nere, troverai una voce ad accoglierti, quella della tua guida: solo un non vedente può aiutarti a vedere nell'oscurità.

Io mi sono fidata, affidata, alla voce di Daniele.

Così, immersi nel buio, ti accorgi che ci sono molti modi per vedere, modi "altri".

Ti accorgi che le tue mani possono vedere, che i profumi possono guidarti, che i tuoi piedi ci vedono, nonostante la suola delle scarpe ... e quindi percorrendo gli orli di un tappeto tu "sai" di essere nel mezzo di una stanza.

Dialogo nel Buio


Si entra a piccoli gruppi: nel mio eravamo in 5, non conoscevo nessuno, ma nel buio si crea una specie di legame, invisibile e luminoso al tempo stesso. 


Avanziamo in fila indiana, legati alle nostre voci, ai nostri silenzi, alle nostre esclamazioni di sorpresa quando le mani danno forma ad oggetti conosciuti, mentre la voce rassicurante di Daniele ci accompagna tra i vari ambienti  che lui c'invita a scoprire. 


Ed è sempre lui che ci serve al bar. 


Seduta al buio sulle panche (invisibili, sì, ma ben presenti nella loro forma e materialità davanti al bancone) io mangio la barretta di cioccolato con le nocciole che ho acquistato (Daniele mi ha rilasciato lo scontrino fiscale, "battuto" al buio anche quello): mai avevo assaggiato una cosa così buona... forse perché ho scartato il suo involucro cercando con le mani il modo per aprirlo, perché ho sentito il suo profumo intenso, perchè il mio corpo era libero di vedere, assaporare, in un modo diverso, di "essere corpo" in un modo alternativo a quello solito.

"Ah, lei ha preso del cioccolato" mi dice una dei miei "compagni di percorso". Si vede che il mio respiro sa di cioccolato. Ed io il suo sorriso lo vedo, sì, lo "vedo" anche se siamo al buio.

Alla fine del percorso, 45 minuti sono volati via, "perché al buio il tempo scorre diversamente" - ci rivela Daniele.

Ritorniamo alla luce, decisamente troppo forte: la nostra guida ci avverte di tenere gli occhi bassi e di uscire con calma.

Torniamo nel nostro mondo di "vedenti" e siamo sicuramente più ricchi. Abbiamo ricevuto molti doni.

Io posso dire semplicemente che ho "visto" me stessa e che nel buio non si può nascondere nulla: non ti puoi nascondere al buio, è l'oscurità che meglio rivela chi sei."

Dialogo nel Buio


Ringrazio l'Istituto Chiossone per avermi dato il permesso di descrivere qui la mia esperienza.

E a te, Daniele, perché spero tanto tu abbia un pc predisposto, dico "grazie, di cuore" e anche "scusami" perché non ho avuto modo di salutarti come volevo: era già pronto per te un altro gruppo di visitatori ed io dovevo pagare alla cassa quello che avevo consumato al bar... tutto perché i miei pantaloni non avevano le tasche: quando andrete a "Dialogo nel buio" ( avete tempo sino al 1 Luglio), ricordatevi che le tasche vi servono assolutamente, dovete metterci gli spiccioli per poter pagare direttamente al bar, dal momento che durante la visita è necessario avere le mani libere (borse, cappotti, occhiali... vanno depositati in appositi armadietti all'ingresso: tranquilli, li chiudete voi e la chiave potete metterla al collo, è legata con un nastro).

Programmate una visita, "Dialogo nel buio"* è in Piazza Caricamento, quasi di fronte all'Acquario: sono sicura che se visiterete entrambi nella stessa giornata, proprio perché sono due mondi diversi, la vostra "vista" migliorerà, soprattutto quella interiore. E se riuscite ad aggiungerci anche la mostra su Van Gogh e Gauguin ...

Dialogo nel Buio

* Dialogo nel Buio è un marchio Dialogue Social Enterprise (vi invito a visitare anche questo sito, io l'ho fatto: è interessantissimo, non sapevo che esistessero anche "Dialoghi nel Silenzio"... qui potrei fare io da guida, ma solo per certi aspetti - mi riferisco all'ipoacusia - dal momento che amo anche troppo parlare - Daniele lo sa).

25 commenti:

  1. Bellissima esperienza. A me ne è capitata una che mi ha lasciata senza parole: ho partecipato ad una cena al buio...Da parte nostra (vedenti) un disastro..ma la sorpresa finale è stata unica. i cuochi e i camerieri erano non vedenti. I piatti erano squisiti e la loro presenza mi ha insegnato molto...Già la nostra vista migliorerà sicuramente. Abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Annamaria, mi hai fatto giusto venire in mente che da Gennaio in poi si può anche andare a prendere un aperitivo al buio, sempre durante il percorso..e chissà che io non riesca a raccontarvi anche questa :)

      Elimina
  2. Mi piacerebbe farla questa esperienza. Ancor di più viverla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ricordo di dove sei, ma se non sei troppo lontano da Genova potresti venire (nel caso avvisami sarebbe bello incontrarsi).Vedo che usi due verbi "fare" e "vivere", a proposito di "esperienza"...non ci ho mai pensato, confesso...ho sempre vissuto ogni cosa, a volte anche troppo intensamente ( ma non rimpiango nulla).

      Elimina
  3. Piacerebbe anche a me fare questa esperienza!! buona serata e felice domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è tempo sino a luglio, quindi...io la consiglio davvero, si capiscono molte cose di noi e degli altri.

      Elimina
  4. Bellissima davvero, ogni parte del nostro corpo a suo modo vede e sente e percepisce solo che trascuriamo questo fatto. Si dovrebbe portare questa esperienza anche ai ragazzi, entrare per esempio nelle scuole, sarebbe molto utile! Un'altra persona di cui sentiamo forte la presenza al buoi è noi stessi e al buio penso che tocchiamo le nostre paure piu' profonde. Chissà se potrò vederli anche dalle mie parti, ci spero proprio. Grazie, un carissimo saluto e buona domenica! Nel frattempo anche qui è arrivata la neve, l'ha portata il vento di mare che ha fischiato tutta la notte, al mattino uno spettacolo bellissimo,non riuscivo piu' a stare in casa e così con ogni scusa sono stata fuori tutto il giorno!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Fulvia, so che "Dialogo nel buio" è visitato anche dalle scolaresche, infatti sono possibili prenotazioni proprio per scuole in giorni diversi da quelli "ufficiali".
      Le paure legate al buio io credo siano qualcosa che ci portiamo dietro dall'infanzia: ricordo che da piccolissima se non avevo una lucina accesa non riuscivo a dormire.
      Sicuramente c'entra il fatto che nel buio non hai punti di riferimento, almeno non ce li hai visivi (considerando che la nostra società è basata sull'immagine, in senso negativo e positivo, intendo), il buio ti spiazza, ti toglie il senso dello spazio, quasi ti disperde, se ci pensi bene. Io durante il percorso mi sono accorta che camminavo curva, come se avessi paura di sbattere la testa nel soffitto...cosa impossibile, tra l'altro...ma me ne sono accorta solo quasi alla fine del percorso.
      E infine, il buio ti obbliga a guardarti dentro.

      Neve, eh? io invece sono due giorni che sto chiusa in casa al calduccio...dev'essere la vecchiaia ^__^

      Elimina
    2. Se parli di vecchiaia mi sa tanto che io ti batto! Ho voluto girare in lungo ed in largo la città sotto la neve, ma oggi sono un po' dolorante, mi fanno male:ginocchia, schiena,collo,ritornata sinusite, ecc.ecc.....Questi dolori dicono alla bambina che è in me che non ho piu' l'età! Ma ormai la birbonata l'ho fatta!!! Un abbraccio grande e...buona settimana, io spero di poter parlare con il mio Giovanni. Fulvia

      Elimina
  5. Da un po' volevo provare e tu ora mi confermi che ne vale la pena.Ti confesso però che la cosa mi fa un po' paura , dovrò trovare il coraggio....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Rosanna, a parte il fatto che l'esperienza, qualunque esperienza, ognuno la vive a modo suo, insomma, un'esperienza è sempre personale, alla fine... ti confesso che anch'io all'inizio ero indecisa e anche un po' preoccupata, anche perché queste sono cose che faccio sempre da sola, in casa mia hanno altri interessi.
      Insomma,mi sono fatta coraggio e sono andata, un po' in imbarazzo, prima di entrare, perché ero l'unica da sola mentre le altre quattro persone erano due coppie, una di fidanzati e l'altra di due amiche.
      Forse una paura viene anche dal non essere abituati a stare al buio, visto che lo "utilizziamo" solo per dormire, se ci pensi bene...o per vedere meglio, come al cinema.
      Bene, qui sarai nel buio assoluto e scoprirai che si può vedere in altri modi, dentro e fuori di te.
      Diciamo che le esperienze vanno soprattutto comprese interiormente considerandole sempre un arricchimento.Potremmo anche andarci insieme, io ci tornerei volentieri.

      Ps (fuori commento): gli occhialini per vicino non li sopporto, devo usare sempre i vecchi...bisognerà che ci vediamo.

      Elimina
  6. Sei una "viaggiatrice" nata, sempre alla ricerca di nuove esperienze, di altre verità, di facce diverse della realtà
    da scoprire...In quest'ottica i tuoi problemi diventano un
    dono, o meglio: sei tu che sei riuscita a trasformarli in uno
    stimolo in più per capire e per amare...
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eilidh, una vera nomade, sono: non potendo viaggiare coi piedi viaggio con l'anima, ma quando posso farlo anche con i piedi...hai visto cosa combino?
      Non credere sia facile trasformare le manchevolezze in qualcosa di utile, soprattutto per se stessi. Ma sì, mi piacerebbe diventassero un dono, per gli altri.Molto spesso non ci rendiamo conto di quello che ci è stato donato se non quando non funziona più come prima.E allora ci s'ingegna per scoprire altre strade su cui camminare.
      Contraccambio l'abbraccio.

      Elimina
  7. I.N.T.E.R.E.S.S.A.N.T.I.S.S.I.M.O
    Mi auguro che non sia il preludio a qualcosa di personale.
    Sei una gran chiaccherona...una mostra sul silenzio?
    Scherzo naturalmente, riempi il web dei tuoi sogni ad occhi aperti e delle tue parole al buio. Arrivano comunque.
    Mentre sta diventando impossibile commentarti da WORDPRESS.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Enzo, non dirmi che sei preoccupato per quello che ho scritto: semmai i miei occhi di luce ne hanno anche troppa, specie il destro.Una mostra per non udenti: se hai visitato il link avrai visto che ne vengono organizzate...e sarei interessata a partecipare, sì.Che sono una chiacchierona ormai lo sai..per quello mi sarebbe difficile tenere la bocca chiusa persino in un percorso per non udenti. :((
      Spiegami un po' perché non si può commentare qui da wordpress...come mai?

      Elimina
  8. E' un'esperienza unica a cui ha partecipato mio figlio Alessandro, con la sua classe, quando aveva 12 anni.
    Come tua consueta prerogativa, hai espresso molto bene l'essenza di questo percorso.
    Un abbraccio
    Cristiana

    P.S.: Ora esulo da quanto sopra, per proporti di partecipare ad un concorso indetto da me (il vincitore, purtroppo, non avrà premi ma solo elogi e complimenti). Vai sul mio sito per saperne di più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Cristiana, sono contenta che tuo figlio abbia potuto fare un'esperienza così bella. Ho visto il concorso,io veramente non amo i contest, come li chiamano in gergo, ma ci proverò.Se non ho capito male devo postare qui da me e poi tu prendi il link, giusto?

      Elimina
    2. Sì, proprio così ... però avvisami lasciando un commento sul mio post.
      Grazie Susanna.
      Un bacio
      Cri

      Elimina
  9. io son lontana da Genova, grazie per aver condiviso questa tua esperienza. Non sapevo esistessero Dialoghi nel buio, nel silenzio.. Chissà, magari arriveranno anche a Roma.
    Un saluto, Riy*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Apepam, sai, neppure io sapevo che esistessero dei Dialoghi così particolari...se non avessi trovato il link non avrei nemmeno saputo che esistevano anche quelli del Silenzio.Penso che sia possibile li facciano anche a Roma: a Milano lo hanno fatto.
      Un abbraccio. Ci si ritrova, noi splinderiani ^__^

      Elimina
  10. sono passata da te stamattina e non sono riuscita a lasciarti segno ora con un pò più di tempo ti dico: ,...molte volte non ci accorgiamo dei doni che abbiamo ..quando abbiamo la vista .....perchè ci sembra tutto naturale ...quando questi ti vengono a mancare ti sembra che cadi il mondo ....ma invece non è cosi....perchè se guardiamo noi stesse ..non sono gli occhi che vedono ..ma tutto il resto del nostro corpo ....noi vediamo e sentiamo di più col cuore ......soltanto che non gli attribuiamo i meriti .....si forse gli occhi si possono vedere i colori ....ma si fermano li .....
    deve essere un'esperienza unica e meravigliosa da fare ....anche se in parte l'ho vissuta tramite te ....dovrei cercare di metterla in calendario ......per me ..e per i miei ragazzi forse troppo legati all'appaarenza ...grazie reyuren di aver condiviso quest'espeienza ..più unica che rara ......un abbraccio

    RispondiElimina
  11. ps dimenticavo .....non smettere di parlare ....perchè più parli più io resto affascinata ...e vivo insieme un pò a te quello che tu vivi nei tuoi giri e nelle tue esperienze ....e solo per condividerle ti dico grazie .....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Barbara, è proprio così: ci accorgiamo del valore di quello che abbiamo quando non lo abbiamo più o solo in parte...e questo penso si possa dire anche nei confronti delle persone. A volte diamo per scontata la presenza...
      "Non smettere di parlare"...uh, non sai quel che chiedi...non hai idea di quel che ti aspetta...Scherzo, naturalmente: va bene, condividerò tutto quello che combino in giro.

      Elimina
  12. leggevo il post e i battiti cardiaci sono aumentati

    RispondiElimina