lunedì 26 marzo 2012

Van Gogh e il viaggio di Gauguin - mostra a Palazzo Ducale, Genova

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Petali e odori
Tutti li abbraccia il vento.
Nido di foglie.

I colori del viaggio.
Sfumature del cuore.

Riyueren


Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Quando ho chiesto il permesso per fotografare mi hanno risposto che non era possibile..."se vuole le foto, c'è il catalogo".
Ma per me i quadri così come si vedono sui cataloghi delle mostre sono come le farfalle infilzate: i quadri esistono, sono vivi, solo in rapporto con la luce ( e le ombre) dello spazio, anche se provvisorio, che li ospita, ed è così che io li avrei fotografati, come faccio sempre.

Ora mi trovo in difficoltà: sono costretta a portarvi con me sulle parole soltanto... e questa mostra è così immensa, così meravigliosa... mi è scoppiata dentro un'esplosione di emozioni multiformi: ad un tratto è stato come se, mentre percorrevo le varie sale, si staccassero dai quadri dei frammenti di colori e di anima... quei frammenti entravano a far parte di me, colmando gli spazi ancora vuoti del mio viaggio.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin

Sì, perché questa è una mostra sul Viaggio, una parola-anima, troppo grande per essere espressa in parole normali, una parola-seme che cresce al mio interno da sempre e che non so ancora dove mi condurrà.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Non ho voluto servirmi dell'audioguida (mi hanno detto che è davvero molto ben fatta): ho preferito avere in me il silenzio, come guida e compagno. Del resto i miei viaggi sono sempre stati così.

E nel silenzio ho potuto ascoltare meglio la luce: da una sala all'altra era come se un filo luminoso mi guidasse dolcemente legando ai quadri il mio sguardo ed ogni quadro era uno specchio che mi guardava dentro.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Così sono stata colore e luce, silenzio... e me stessa: armonia pura, un fiume calmo.Emozioni. Onde. Respiro. Un procedere lento, dalla ricostruzione della camera di Van Gogh, così quieta e raccolta...passando per le opere (o dovrei scrivere le anime?) di Turner, Bierstadt, Homer, Rothko, Monet (per citare gli autori che mi hanno emozionato, arricchito, di più)...ti dà la misura dei viaggi dell'anima: sconfinati, come gli orizzonti.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


"Da dove veniamo, Chi siamo, Dove andiamo?" questo si è chiesto Gauguin e questo ha scritto e poi dipinto sul suo quadro immenso, da lui definito "il sontuoso mantello dei miei sogni" che già da solo vale l'intera mostra: viene esposto per la prima volta in Europa, proprio qui da noi, in Italia, a Genova ... arrivato nei giorni dell'alluvione.

Qui il blu non allontana, ma... immerge. Un mare di colori.. e tu sai che all'interno le correnti sono fortissime. 


Ci sono viaggi estremi, viaggi che non hanno un costo come noi lo conosciamo, viaggi che si pagano in altro modo..con la solitudine, quando va bene...o con la vita, quando la strada è così tormentata da arrivare a piagarti l'anima.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Ad un certo punto, quasi al termine della mostra, in una stanza molto scura, un solo quadro, un autoritratto di Van Gogh esplode di luce, ti incendia lo sguardo di quello stesso fuoco che vedi nei suoi occhi... e ti domandi che cosa hanno visto, che tu non riesci a vedere... non ancora...e intanto la luce dilaga dentro di te, spezza i tuoi confini: ho pianto anche stavolta.

Alla fine della visita ti riscopri tornata a riva, pulita, innocente: un petalo, un odore abbracciato dal vento che è un respiro di anime ormai lontane. Anime che si sono consumate nel tentativo di spiegare a loro stesse e a noi che cosa sono la Vita e la Bellezza quando camminano fianco a fianco.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Ho comprato il catalogo, edito da Linea d'Ombra: non l'ho fatto per le foto dei quadri, ma per le parole di Marco Goldin, che già avevo apprezzato a suo tempo nel visitare la mostra Paesaggi della Luce del Maestro Nunziante.

Qualcuno ha scritto che questo non è semplicemente un catalogo, bensì un saggio: io mi sento di scrivere che è molto di più ancora...è Poesia ed insieme un grande atto d'amore. Consiglio a tutti, soprattutto se per motivi logistici non possono visitare questa mostra, di procurarsi almeno il catalogo..credetemi, ne vale la pena.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Vorrei terminare questo post in cui non sono riuscita a comunicare nemmeno una briciola di quello che ho visto, con un sunto delle parole di una lettera di Van Gogh al fratello Theo, in cui si difende dall'accusa di essere uno sfaccendato: lui non è uno sfaccendato per pigrizia, lo è controvoglia, perché è come prigioniero di qualcosa, sente istintivamente che dovrebbe fare, agire, ma non sa come...e si paragona ad un uccello in gabbia, che a tratti sente in sé il richiamo della natura, il nido, la migrazione...ma disperato sbatte contro le pareti della sua gabbia, pazzo di dolore mentre un uccello di passaggio lo guarda con disprezzo, pensando che in gabbia lui viva di rendita. 
Nulla del suo tormento appare al di fuori, apparentemente è felice nella sua gabbia, al sole: i bambini che ce lo tengono non comprendono, "in fondo non gli manca nulla".


Nulla, tranne la libertà.


ps. La lettera la troverete esposta alla mostra e anche nel libro che ne raccoglie ben 150, edito anch'esso da Linea d'Ombra.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin

8 commenti:

  1. la lettera è stupenda .....il resto questa volta mi è riuscito un pò difficile vederlo tramite i tuoi occhi ....scusa non voglio sembrarti insensibile ...ma come ogni cosa in ogni persona c'è quello che arriva prima e c'è quello che arriva dopo.....e questo tuo post arriva un pochino dopo ..ma qquesto è il mio punto di vista ....
    forse il viaggio dentro questa mostra ..non era ancora finito e assaporato come si deve ....o il viaggio che stai facendo ti lascia troppo e troppo complicato da "buttar fuori" ....stai serena riyueren ....io ti sono in parte ....invisibile certo...ma ci sono .....sempre per te .....ti abbraccio forte augurandoti una dolce notte.....

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    1. Cara Barbara, grazie.In effetti non è semplice descrivere una mostra senza poter mostrare (scusa il "bisticcio") delle foto né comunque avrei voluto fare un post-catalogo..a parte che sarebbe stato lunghissimo e dicono che nel web è meglio "accorciare" ^__^
      Ho espresso delle emozioni estremamente personali, come sempre, usando, al solito, parole e foto(quelle che potevo scattare e non certo quelle che avrei voluto) soltanto mie : io viaggio in un modo (e forse in un mondo)tutto mio, non sempre riesco a condurre con me le persone...nemmeno lo vorrei, del resto.Ognuno deve seguire la propria essenza: a volte le orme coincidono, a volte sono parallele, a volte ancora divergono, c'è mutamento anche nell'armonia.Un abbraccio.

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    2. si vero quello che dici ....ora mi è difficile spiegare e una canzone non c'è .....quello che intendevo è che nei post passati ..indipendentemente dalle foto ....viaggiavo uguale tra i tuoi scritti ...certo questi scatti non rendono l'idea della mostra di per se ..di quello che l'autore voleva far vedere .....ma anche immaginando lo scritto con le foto appropriate ecco mi è riuscito difficile .....un bacio ancora ....

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    3. Cara Barbara, vedi, tu non hai una canzone...io non avevo le foto.A parte il post sulla mostra di Nunziante e quelli di tutte le altre mostre, dove le foto le avevo,gli altri post che sono qui potrebbero anche fare a meno delle foto...se non ricordo male questa è la prima volta che scrivo di una mostra senza averne le foto...scrivendo mi sentivo monca di qualcosa e probabilmente a te è "passato" questo.Ho imparato qualcosa, ti ringrazio.

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  2. Mi sarebbe piaciuto esserci.
    Leggendo le tue parole mi son tornate in mente quelle di Aldous Huxley, a proposito dei viaggi spontanei nelle regioni inesplorate della nostra mente, quelle in cui i colori sono particolarmente vividi, e la bellezza stordisce, o commuove.
    Quanto alle parole di Van Gogh, mi ci sono rispecchiata, pur non essendo un'artista.
    Un bacio, Susanna: sei una carissima e dolce ragazza.

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    1. Cara Nico, il dono degli artisti come Van Gogh è proprio quello di parlare per gli altri...mi ci sono rispecchiata anch'io, in quelle parole.
      A proposito: presto ci sarà qui su Cruna un altro "viaggio", e stavolta avremo le foto dei quadri :)))) e non solo ;)

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  3. Andrò sabato a visitarla e non vedo l' ora sono emozionatissima.

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    1. Se sei tu, Paoletta, poi fammi sapere le tue impressioni, mi raccomando.Un abbraccio.

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