Non scrivo qui da un bel po'... sì, ogni tanto ci scrivo poesie, ma non le accompagno con tutte le parole di un tempo.
La cruna della mia stella era un po' abbandonata in mezzo al cielo.
Qualcosa ora è cambiato? forse.
Non avevo certo smesso di viaggiare... continuavo a farlo, ma in silenzio: qualche foto, anzi, molte, su Mutazioni, qualche poesia, poche, qui...e qualche link da tutti e due i blog ancorato su FB.
Ieri mattina tornavo dalla palestra (sono riuscita a riprendere anche quella dopo tanto tempo) e ho visto questo guscio di lumaca per terra, ormai vuoto e spezzato in alcuni punti.
Io non so se a voi, che avete un udito normale, mentre io ci sento sempre meno, è mai successo quello che a me accade sempre più di frequente (e dura sempre più a lungo): il corpo diventa un insieme di occhi che vedono al di là delle cose e odono suoni (che evidentemente solo io sento). Perché io questo guscio l'ho visto e l'ho anche sentito: i miei occhi ci si sono posati sopra ed è stato come sentire un richiamo.
Insomma, alla fine sono andata a casa, ho posato il borsone con la roba della ginnastica, ho preso Milady, innestato il micro 105, e sono tornata indietro dal mio guscio.
Ora sono qui, con le foto davanti, e quel guscio continua a parlarmi.
Mi parla dei bruchi e dei bozzoli in cui si avvolgono... e delle farfalle che ne vengono fuori. Qualcosa che prima strisciava ed era sottomesso alle leggi della terra ora vola libero, magari per poco tempo, ma vola.
L'anima invece non ha un bozzolo, ha un guscio: ci si nasconde, ci si difende, a volte ne è prigioniera. Ci vive.
Se tu vedi il guscio spezzato... non devi essere triste: l'anima è uscita fuori, vola.. è libera. Effimera come una farfalla? forse. O forse no.
Perché qualcosa è cambiato, davvero.