giovedì 17 ottobre 2013

Invisible Things

Invisible things

Troppe cose vedono i miei occhi
o forse, semplicemente molte.
Cose prive di prezzo e di valore:
invisibili ad altri, non a me.
Cose senza alcun senso:
una foglia caduta dentro al sole
che la gioca di ombre e di colori.
Una forma di nuvola sul mare
e poi la sabbia che diventa onda.
O quello stelo che rapido s'inchina
e bacia due papaveri più avanti
ma quando il vento tace
orgoglioso
nel cielo si raddrizza.

Sono le cose che nessuno ascolta,
hanno una voce lieve: per sentirla,
dentro di noi si deve far silenzio.

Riyueren


Invisible things

domenica 13 ottobre 2013

Ora

La Faggeta

Ora possiamo dare
un nome
al silenzio delle cose,
una voce, un suono,
che muti
questi confini inquieti
in orizzonti.

Ora possiamo essere
un colore
nel silenzio della nebbia,
uno sguardo, un segno
che riveli
al vento
su queste foglie sparse
i nostri passi.

Riyueren


Faggeta

sabato 5 ottobre 2013

Quasi...

Quasi a metà

Non scrivo qui da un bel po'... sì, ogni tanto ci scrivo poesie, ma non le accompagno con tutte le parole di un tempo.

La cruna della mia stella era un po' abbandonata in mezzo al cielo.

Qualcosa ora è cambiato? forse.

Non avevo certo smesso di viaggiare... continuavo a farlo, ma in silenzio: qualche foto, anzi, molte, su Mutazioni, qualche poesia, poche, qui...e qualche link da tutti e due i blog ancorato su FB.


Playing hide and seek with the light

Ieri mattina tornavo dalla palestra (sono riuscita a riprendere anche quella dopo tanto tempo) e ho visto questo guscio di lumaca per terra, ormai vuoto e spezzato in alcuni punti.

Guscio

Io non so se a voi, che avete un udito normale, mentre io ci sento sempre meno, è mai successo quello che a me accade sempre più di frequente (e dura sempre più a lungo): il corpo diventa un insieme di occhi che vedono al di là delle cose e odono suoni (che evidentemente solo io sento). Perché io questo guscio l'ho visto e l'ho anche sentito: i miei occhi ci si sono posati sopra ed è stato come sentire un richiamo.

Guscio

Insomma, alla fine sono andata a casa, ho posato il borsone con la roba della ginnastica, ho preso Milady, innestato il micro 105, e sono tornata indietro dal mio guscio.

Guscio

Ora sono qui, con le foto davanti, e quel guscio continua a parlarmi.

Mi parla dei bruchi e dei bozzoli in cui si avvolgono... e delle farfalle che ne vengono fuori. Qualcosa che prima strisciava ed era sottomesso alle leggi della terra ora vola libero, magari per poco tempo, ma vola.

L'anima invece non ha un bozzolo, ha un guscio: ci si nasconde, ci si difende, a volte ne è prigioniera. Ci vive.

Guscio

Se tu vedi il guscio spezzato... non devi essere triste: l'anima è uscita fuori, vola.. è libera. Effimera come una farfalla? forse. O forse no.

Perché qualcosa è cambiato, davvero.

Fotopoesia