Se a te il bosco non dona silenzio,
o viandante, ringrazia la sorte.
Il mio cuore ormai canta a memoria
mentre ascolto con gli occhi altri suoni:
il cinguettio della luce fra i rami
il frinire dell'ombra nel folto.
"Senti quanti uccellini!!!senti, senti come cantano!li senti?"
Chi ha un udito normale e può godere del canto degli uccelli di certo non si rende conto della fortuna che ha e neppure si accorge di cosa può provare chi quei canti ormai li può ascoltare solo frugando nei propri ricordi..anzi, se posso dire, con il passare degli anni anche quei ricordi svaniscono, si fanno sempre più fievoli.
Chi ha un udito normale e può godere del canto degli uccelli di certo non si rende conto della fortuna che ha e neppure si accorge di cosa può provare chi quei canti ormai li può ascoltare solo frugando nei propri ricordi..anzi, se posso dire, con il passare degli anni anche quei ricordi svaniscono, si fanno sempre più fievoli.
Mi domando se non sarebbe stato meglio non averli mai sentiti, così da non poter rimpiangere quel che è andato perduto.
Alla fine di tutto, però, mi rimangono gli occhi (anche se non sono proprio perfetti per via della distrofia): per chi non lo sapesse, si può benissimo ascoltare con gli occhi... e non mi riferisco solo all'uso del labiale.
Ci sono altri suoni, nel bosco... nel mondo.
Così, se il bosco è diventato silenzioso, la luce viene a cinguettare tra i rami... Nel folto, ecco che l'ombra frinisce al posto delle cicale che ho perso.
I suoni diventano visibili, quando l'anima si fa sguardo.