Quando il vento si fa respiro attraversando il bosco, lui viene: il Sogno.
Forse segue il profumo della terra, l'odore delle piogge cadute sui fogli del giorno... o forse è il sussurro dell'erba a risvegliare i suoi passi.
Una sola certezza: la sua voce ha il suono del piccolo fiume nascosto, quello che ti confonde mentre cerchi la tua strada (è una musica lontana, a tratti, sull'aria) e poi all'improvviso ti scorre davanti e allora tu l'attraversi affidandoti alle sue mani d'acqua, sasso dopo sasso, un piede dopo l'altro, sino all'altra riva).
È albero, ma anche quel pezzetto di cielo verso cui ogni albero tende.
E insieme è radice, profondamente lontana... al tuo interno.
Il Sogno è un'ombra che va oltre. Affiora nello specchio, t'incanta nei riflessi.
I suoi volti sono infiniti, diversi fra loro, alcuni anche opposti, contrari... nomi che popolano i suoi occhi, ma lui non ha un nome, nessun nome lo può contenere: lui che è moltitudine scivola con le sue ali su orizzonti solitari, linee mute che contengono le sue labbra.
Riyueren
Sono un sognatore ad occhi aperti e quando li chiudo inizia...lo spettacolo ;)
RispondiEliminaCiao
Io lo sono, credo, per nascita.Benvenuto nel gruppo.
EliminaChi di sogni è fatta di sogni può parlare. I sogni sono per sempre...è bello pensarlo leggendoti.
EliminaNaturalmente si tratta di sogni,non di illusioni...ma tu questo già lo sai, caro Enzo..che mi conosci dai tempi di splinder :)
EliminaSogni. I miei sono così talvolta vivi che ho in testa la pianta di città immaginarie: strade a saliscendi, palazzi, giardini. Niente di immaginifico,anche viaggi pedestremente difficili. Ho scoperto che se mi addormento in poltrona con la televisione accesa il sogno segue le parole che sente...Chissà quanto siamo fatti dei nostri sogni?
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