A Mario G.
Ho visto le rughe della tua terra
i solchi del cielo
le spighe del grano ancora verde.
Si è fermato nei miei occhi
il volo di un passero affamato.
E il mio sguardo era tuo:
io te l'ho prestato
perché vedessi ancora
le geometrie dei prati
i graffi nei colori
il tetto di nuvola
sulla casa scoperchiata
la gru arancione
sconfitta dalla ruggine
la cassetta con la posta
tra ragnatele che nessuno leggerà
il gatto spaventato che si nasconde
dietro ai suoi occhi gialli
la rosa che abbraccia la vite
i piccioni che vanno via
camminando in fila
lungo la "scarpa" di Morro
il calore del sole fra le arcate d'ombra
e l'odore del tempo
che ci fa dire:"io ricordo".
i solchi del cielo
le spighe del grano ancora verde.
Si è fermato nei miei occhi
il volo di un passero affamato.
E il mio sguardo era tuo:
io te l'ho prestato
perché vedessi ancora
le geometrie dei prati
i graffi nei colori
il tetto di nuvola
sulla casa scoperchiata
la gru arancione
sconfitta dalla ruggine
la cassetta con la posta
tra ragnatele che nessuno leggerà
il gatto spaventato che si nasconde
dietro ai suoi occhi gialli
la rosa che abbraccia la vite
i piccioni che vanno via
camminando in fila
lungo la "scarpa" di Morro
il calore del sole fra le arcate d'ombra
e l'odore del tempo
che ci fa dire:"io ricordo".
Riyueren
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