giovedì 29 aprile 2010

Gabbie 3 - Lettera a me stessa

Una goccia


A giorni nudi,
Piego le sbarre al Tempo:
A me, ritorno.

Poco bagaglio porto:
Il mio respiro e il cuore.

Riyueren

 … viene il momento in cui i tuoi giorni cominciano a soffocare: troppe vesti ingombranti, troppi orpelli … abiti … abitudini … d’altri, non roba tua.

Troppe dame di carità, nella tua vita, a farti pesare anche l’elemosina di uno straccio gettato via da chissà chi …


 
La spiga

Allora il Viaggio si fa pesante più del previsto. E più del necessario. Il Tempo diventa la tua gabbia. Una gabbia grande, sembra addirittura infinita … ma è sempre una gabbia. Come allo zoo, diventi un animale in mostra: con la scusa di proteggerti, magari anche da te stesso, ti chiudono lì. E buttano la chiave.
 
Drops


Un animale alato non può vivere in gabbia.

Prima che le ali diventino inservibili, devi spogliarti dei giorni altrui, sì, quei giorni che ti hanno fatto indossare e che ti vanno pesanti … e stretti.

 
Lightdrops
Quando resti nudo nei giorni puoi piegare le sbarre del Tempo, anche semplicemente passarci attraverso.

Poi vai avanti: non è che un ritornare ... è a te stesso, che ritorni.

Non importa, il dolore: anche quello è una liberazione.

Il bagaglio è leggero, ora: solo il tuo respiro e il tuo cuore, quelle ali che devi imparare ad usare di nuovo, o per la prima volta.

Fai volare la tua anima!
 
Dandelion

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