Cruna di stella
Ricamo di Silenzi
Un solo gesto.
“Chi sei?”-chiedo allo Specchio-
“Io sono il Filo e l’Ago”.
Riyueren
… e sempre di più la mia anima tesse un suo abito di silenzio: c’è una trama di foglie a sussurrare qualcosa al sottobosco, forse un canto, o forse una preghiera … o tutte e due le cose insieme.
Di certo c’è che sicuramente sono più vicina alla fine del viaggio che al suo inizio e che della meta ormai poco m’importa.
Si fanno grevi, i sogni, me ne accorgo dalla profondità delle orme sul cuore, ma non sempre è così, per fortuna.
Mi piacerebbe poter fare come quando ero bambina: un lenzuolo vecchio sopra due sedie capovolte … una capanna, un piccolo rifugio per piccoli sogni e piccoli dolori.
Oppure sotto al tavolo da cucina, un rifugio già pronto, come avevo fatto il giorno della Prima Comunione, davanti ai parenti … pensando forse che lì nessuno mi avrebbe visto e sarei stata finalmente tranquilla.
Anche se ora sono a casa mia, anche se quella bambina è cresciuta, lo sguardo disapprovante di sua madre non c’è più e potrei fare come voglio … sotto al tavolo un posto per me non ce l’ho più, mi troverei a guardare negli occhi il mio Sunny: come potrei spiegare ad un cane cosa faccio sotto al tavolo insieme a lui?
Allora mi costruisco, come tutti, forse, una capanna piccina in fondo al cuore. L’arredo con i miei silenzi: piccoli ricami di una lunga notte.
Ho una cruna di stella che va avanti e indietro sull’anima: ricuce sogni, speranze, frammenti …
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