giovedì 9 settembre 2010

Graceful

"Graceful" è il titolo di questa foto (splendida, come sempre) del mio amico flickeriano Luigi Mancini.
Al solito, Luigi mi ha chiesto di scriverci sopra qualcosa.

Volevo fare qualcosa di nuovo, estemporaneo, come succede ogni volta che guardo una sua foto.

Invece ho cominciato a "vedere", collegate alla foto, delle parole scritte da me, sì, ma tanto tempo fa.

Insomma, alla fine ho deciso di seguire il cuore e l'istinto.

Così ecco la foto insieme alle mie vecchie parole.

IN CAMMINO

Non cercherò più somiglianzeCon gente dall'abito orlato di nebbia
O che avida stringe i suoi stracci di sole.
Io non voglio più chiedere.
Non siederò più all'angolo di ogni strada
Che m'incrocia la vita.
Non porterò il peso di un'elemosina frettolosa.
Mi spoglierò di questo amore che indosso,
Lo lascerò senza nome per strada,
Che nessuno più venga a chiedermi,
Sapendo che è mio,
Che cosa pretendo nel cambio.
Scuoterò dal mio corpo la polvere,
Mi alzerò e andrò oltre,
Dove non sono sentieri.
Con l'anima sola, verrò al giorno che nasce.

Riyueren
 

Son passati diversi giorni da quando Luigi ha inserito le mie parole sotto alla sua foto.

Son passate molte cose, nella mia vita, non solo nella mia anima.

E alla fine ne è nato qualcosa, uno dei miei piccoli mondi.

Lo lascio qui, insieme ad un'altra foto ... mia, questa volta.

 
Sunset Sky

Mi spoglio di quel che non sono:
Io non vesto il mio cuore di stracci:
Che farei, quando viene l’inverno?

Riyueren
 Già, ci si può abituare a vedere la propria anima rivestita di stracci. E magari crederli vesti preziose, perché qualcuno ti aveva detto che era un regalo (il cartellino del prezzo, ahimè, salato,non era certo in bella vista).

Ci si abitua anche a stare male continuando a credere di stare bene.

....Quelle famose vesti rattoppate che non vanno bene neppure d’estate: troppi spifferi. Troppo vuoto addosso. Troppo freddo.

Troppo “altrui” e poco “me”.


Ora va meglio.

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