venerdì 5 novembre 2010

Spleen, saudade,blue...

Nel tramonto

 Ci sono luoghi in cui accade che i silenzi si allunghino, come certe ombre ai tuoi piedi. E ci sono anche giorni, così.

Ti accorgi che in quel silenzio d’ombra il Tempo è passato: non un tempo qualunque … ma il tuo tempo.
 

E questo non è che un giorno qualunque, un giorno di "non compleanno": tu nasci domenica prossima, per la cinquantatreesima volta … che poi, scritto così, fa il suo bell’ effetto.
Ti guardi le mani, la prima cosa di te che vedi, e poi ti guardi dentro, nell’anima. Quel vuoto che ti osserva racchiude in sé il tutto che potresti essere: non avrai mica paura?

Pensi sia utile domandarti se quelle mani che ti ritrovi vuote sono così perché tu hai dato qualcosa o perché te l’ hanno tolto?

In fondo è destino che il vuoto sia così per essere riempito (e viceversa).

In questi casi di tristezza molesta la tua anima si mette a scacciare i pensieri come si fa con le mosche.

In realtà tutto quello che occorre è trovare le parole con cui spiaccicare le emozioni prima che tirino fuori il pungiglione.

Oggi le parole non le trovo proprio, meglio il silenzio delle immagini: così le emozioni ci volano dentro, ci fanno un bel bozzolo … e ne escono trasformate in farfalle. Sì, perché lo senti che ti portano in volo … con tutte le tue emozioni, le paure, i momenti felici … i silenzi….

Chi l’avrebbe mai detto? esistono anche i momenti di serena tristezza.

 

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