domenica 17 aprile 2011

Sulla Bellezza

Mattino


Disegna il passo
Un semplice ricamo.
È la mia strada.

Silenziosa nel cielo
Risplende la bellezza.

Riyueren 


... è di oggi, nella mia città, la notizia della morte, anzi, dell’uccisione (a colpi di pietra) da parte di un ragazzino di 13 anni, di un splendido fenicottero rosa, un esemplare solitario che probabilmente era venuto a riposare alla foce del Leira per poi riprendere il volo verso la Camargue.

E altrettante pietrate sono le domande che scaglio dentro la mia anima, stasera. Sono pietre … perché non ho nessuna risposta … quindi, come tutte le domande senza risposta, fanno male.

Che cosa insegniamo ai nostri figli? O che cosa permettiamo che altri insegnino loro?

Che cosa abbiamo imparato mai, del resto, noi adulti dis-umani?

Che cosa sappiamo, della Bellezza? Quella con la “B” maiuscola, che sta al di fuori dei canoni estetici in cui vorremmo rinchiuderla, regolamentarla … ? regole di cui noi ci facciamo unità di misura … come se l’infinito fosse misurabile secondo il metro delle nostre miserie.

Ma noi, la Bellezza, la distruggiamo perché non la vediamo o proprio perché la vediamo?

Distruggerla è forse uno dei modi sciagurati che noi dis-umani utilizziamo (da tempo immemorabile) quando desideriamo qualcosa?

La Bellezza non si può possedere, può solo essere vista con gli occhi dell’anima e del cuore … perché solo così la nostra mente può rendersi conto che la Bellezza è già in noi, come anche in tutto quello che i nostri occhi possono vedere, se lo sguardo si conserva puro, cioè se invece di trasformarsi in pietra si apre in un abbraccio.


E se il battito del cuore,invece di trasformarsi in un silenzio di morte si fa eco: un suono che entra in risonanza con il palpito di un cuore più grande che lo circonda e di cui fa parte. 

 

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