martedì, 13 settembre 2011 da Innerland
Danza al flauto sottile della pioggia
Il cuore silenzioso delle foglie.
Il mio respiro è un tamburo di nebbia.
Riyueren
... nel cuore della sua eternità, o almeno quel che così appare ai nostri assai finiti occhi, l'universo intreccia i suoi canti, una ragnatela immensa di suoni, questi sì, infiniti.
E mentre rifletto sul mondo e su me stessa...ecco che in me il silenzio prende forma.
E quale forma può essere migliore di un pensiero, qualche parola scritta e un poco di immagini visionarie? Più c'è silenzio e più si arriva a comprendere ... perché uno dei doni del silenzio è l'ascolto.
Esploro in silenzio i miei confini, poi scelgo le terre da posare là, sull'orizzonte ... quello è il Paese che voglio raggiungere da sempre: me stessa.
E mentre rifletto sul mondo e su me stessa...ecco che in me il silenzio prende forma.
E quale forma può essere migliore di un pensiero, qualche parola scritta e un poco di immagini visionarie? Più c'è silenzio e più si arriva a comprendere ... perché uno dei doni del silenzio è l'ascolto.
Esploro in silenzio i miei confini, poi scelgo le terre da posare là, sull'orizzonte ... quello è il Paese che voglio raggiungere da sempre: me stessa.
Sembra impossibile, ma entrare in se stessi è il viaggio più lungo che ci sia: come sono lunghi da percorrere quei pochi centimetri per arrivare al proprio cuore...
Ho percorso molti sentieri ... ognuno è come un filo che aggiungo alla corda che lega la mia vita a questo cammino: pensavo che più fili avessi avuto, più robusta sarebbe stata la corda. Non è così: troppi fili induriscono. Troppi fili soffocano. Non serve una corda grossa, nel mio caso ci vogliono solo pochi fili.
E così, eccomi come in una di quelle favole in cui ci si trova a dover lavorare per dipanare grovigli.
Per mia fortuna non ci sono streghe malvagie e nemmeno nani aiutanti in cambio di chissà cosa.
Posso contare solo sul mio cuore: lui sa quali fili lasciar andare e quali trattenere.
Molte volte nella mia vita mi sono allontanata senza dovermi muovere di un passo, alcune volte era giusto, altre volte ho sbagliato, allontanandomi da me stessa.
Ora sto imparando che si può cantare stando in silenzio.
Canto i fili, uno dopo l'altro, canto tutti i nomi che io sono...mentre mi vado avvolgendo in un bozzolo silenzioso.
Ogni filo si trasforma in radice: affonda nella memoria ... e costruisce il futuro.
Ho percorso molti sentieri ... ognuno è come un filo che aggiungo alla corda che lega la mia vita a questo cammino: pensavo che più fili avessi avuto, più robusta sarebbe stata la corda. Non è così: troppi fili induriscono. Troppi fili soffocano. Non serve una corda grossa, nel mio caso ci vogliono solo pochi fili.
E così, eccomi come in una di quelle favole in cui ci si trova a dover lavorare per dipanare grovigli.
Per mia fortuna non ci sono streghe malvagie e nemmeno nani aiutanti in cambio di chissà cosa.
Posso contare solo sul mio cuore: lui sa quali fili lasciar andare e quali trattenere.
Molte volte nella mia vita mi sono allontanata senza dovermi muovere di un passo, alcune volte era giusto, altre volte ho sbagliato, allontanandomi da me stessa.
Ora sto imparando che si può cantare stando in silenzio.
Canto i fili, uno dopo l'altro, canto tutti i nomi che io sono...mentre mi vado avvolgendo in un bozzolo silenzioso.
Ogni filo si trasforma in radice: affonda nella memoria ... e costruisce il futuro.
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