Percorro il mio silenzio lungo il volto
Mani sugli occhi, cuore sulle labbra...
e senza rughe saranno i miei canti.
"Città" è solitudine a colori
è la tristezza grigia delle case,
il verde ammutolito delle foglie
rampicanti di ruggine sui rami.
e quando più non serve, anche il ricordo.
Riyueren
Le parole e le immagini conducono visioni e danno forma a canti silenziosi.
Sono canti senza rughe, perché il loro suono si fa strada all'interno di noi e sul volto non ne rimangono orme.
Io non getto mai i miei ricordi: li accolgo come un dono, sempre, diversamente da come spesso accade nelle nostre città a disumana misura.
Trovo sempre pupazzi buttati via e purtroppo sono sempre troppo grandi per poterli ospitare a casa mia, allora li fotografo, che è l'unico modo che conosco per conservarli e portarmeli dietro.
(Sono molte le "cose" che vengono "gettate" quando non servono più, molto spesso sono cose che non si vedono ad occhio nudo ... ad anima nuda sì, invece.. e ti accorgi che può trattarsi anche di persone).
L'ho trovato così, abbandonato tra queste case vicine a dove abito anch'io. Periferia, già, "zona di frontiera", "case dormitorio"... I ghetti esistono ancora: vengono messe "etichette" su ogni cosa, senza riflettere se questa cosa ha un nome, una storia, un cuore da raccontare.
Ma la cornice della natura è sempre bellissima: proprio qui, in mezzo al cemento...
qui più che altrove le radici crescono in robustezza e sanno andare in cerca di acqua e nutrimento.
Questo tuo post è semplicemente struggente: mi sono venute le lacrime agli occhi......
RispondiEliminaCaro Alfio, inutile dirti che ho fotografato nelle tue stesse condizioni.Non solo per il pupazzo abbandonato, ma per le riflessioni che quel pupazzo mi costringeva a fare e che ho messo qui, anche se solo in parte.
EliminaMamma mia, fa quasi effetto quel pupazzo solo e abbandonato, è come una traslazione di certi modi di vivere di oggi. So che fanno parte delle vita, ma non li condivido.
RispondiEliminaGrazie per le belle foto, come sempre ... e per gli spunti di riflessione che ci lasci!
A presto.. Silvia
Cara Silvia, il pupazzo era esattamente così come lo vedi nelle foto, non ho toccato nulla: se lo vedi in due diverse posizioni, è perché ci sono andata due volte, sono foto che ho scattato in due giorni diversi ma consecutivi...evidentemente l'hanno spostato, forse dava fastidio..era davvero molto grosso.
EliminaNon potrei non fotografare certe cose, la prima a riflettere sono io, la prima ad averne bisogno, intendo.
Sono molto belle anche le cose che scrivi tu, se è per quello.
Che tristezza che fa quel pupazzo!! buona serata
RispondiEliminaCiao Modna: tristezza, malinconia...e anche una certa rabbia, anche se non dovrei, lo so.Lui era sereno, però, questo l'ho "sentito", la rabbia era mia, non tanto e non solo per il pupazzo, ma per certe cose che vengono date per scontate.Forse non proprio rabbia rabbia, qualcosa di simile...
Eliminascusami ma oggi sono un pò "cecata" e ti chiedo quel pupazzo è su un balcone pubblico?...o meglio in un condominio sul pianerottolo?....perchè se fosse cosi visto che lo hai visto in due giorni io lo avrei raccolto e dopo magari una bella lavata lo avrei portato in un asilo o scuola materna ...dove altri bimbi potevano sentire il calore che un gioco anche se di pezza può dare .....io i miei ricordi li ho tutti nel cuore quelli che non ho potuto conservare ...(perchè rotti o perchè li ho portati alla scuola materna dove poter condividere con altri bimbi il calore che davano a me) e quelli che ho li ho ancora che mi girano per casa e che mi accompagnano nella mia vita anche di ora .....un abbraccio grande.....
RispondiEliminaCara Barbara, no, il pupazzo era gettato per strada e ti assicuro che lì c'era un po' di tutto.Mi è capitato qualche volta di salvare piccoli pupazzi..questo però era davvero enorme, non sarebbe entrato neanche nella mia vasca da bagno.
EliminaAnch'io ho ricordi nel cuore, in mancanza di altri posti. Abbiamo dato via molti giocattoli di Giovanni regalandoli anche noi alla scuola materna: quei due o tre pupazzetti che ho trovato confesso di averli tenuti e messi in camera da letto, mi fanno compagnia e, non ci crederai, mi insegnano tante cose...
Un abbraccio grande a te pure.
il "servizio fotografico" al pupazzo e alla periferia, alla forza di una natura comunque lasciata a se stessa è struggente. Il tema è l'abbandono, il rifiuto. Argomento difficile e doloroso. Eppure ne sai trarre raggi di serenità. Come? E' forse il saper accettare, non lottare ma "lasciare che sia" il segreto?
RispondiEliminaun abbraccio
Una bella domanda, The, mi è difficile risponderti in breve, senza fare il solito mio commento-post: sono sicuramente una persona sciocca, visto che mi addolora vedere un pupazzo gettato via, come mi rattristano i colombi quando si aggirano mezzi moribondi negli angoli dei vicoli della mia città, fra le gambe delle persone che non li vedono nemmeno.La rabbia che provo finisce per trasformarsi in qualcosa di strano, nel desiderio di fare quello che so fare, poco, ma è quello che so fare, scrivere, fotografare, condividere anche il dolore insieme alla bellezza.Ma non è nel mio carattere obbligare la gente a vedere,gridando come si vede fare in tv...non ne sono capace, non è la mia natura: altri sono più bravi di me in questo, la rete è piena di persone e di blog così.Ci sono stati periodi nella mia vita in cui ho cercato di essere diversa da quello che ero realmente: li ricordo come i momenti più brutti.
EliminaSo soltanto suggerire come potrebbero essere le cose, cambiare il mondo è impossibile, l'unica cosa possibile, semmai, è cominciare il cambiamento da noi stessi.Come vedi, nessun segreto...tranne cercare di essere me stessa (sempre in meglio, si capisce).
Un abbraccio anche a te.
Bellissimo quel verde che sale, và sempre piu' su in cerca di Luce; a volte basta un albero, foglie verdi per capire che il cemento non ce la farà mai a sostituire la Natura. Ancora ricordo il pensiero che ha accompagnato alcuni giocattoli che ho regalato ai miei figli e quando li guardo mi ritorna tutto in mente. Ma tutto si compra a volte con tale velocità e con altrettanta velocità si getta via senza nemmeno avere il tempo di pensare, senza fermarsi un momento e così ogni cosa è priva di significato. Bellissime le tue foto, parlano soprattutto all'anima. Un carissimo saluto
RispondiEliminaCara Fulvia, credo che soprattutto c'entri la fretta, la velocità con cui oggi viviamo..e moriamo anche, forse...se non noi fisicamente, di sicuro la nostra anima (dove per "anima" intendo la nostra essenza, la nostra interiorità).
EliminaUsiamo e gettiamo cose, sentimenti e persone...
Le mie foto sono come parole...cerco di esprimere delle emozioni, delle sensazioni che sono solo mie..sarebbero solo mie se io non le condividessi...invece così spero possano dare voce alle sensazioni di altri.
Un abbraccio.
passo e faccio gli auguri al tuo lui ....scusa avrei dovuto scriverlo sotto al post giusto ....ma in quel post siete tu e lui ...e cosi deve essere .....tanti auguri ..e un sorriso....
RispondiEliminaBarbara...sei delicata e unica...Grazie.
Elimina