Abito il Silenzio che mi abita.
Scelgo il Silenzio che mi ha scelta.
Indosso il suo abito sulle mie labbra
e l'abitudine alla sete frusciante
che le riveste insieme al mio respiro.
Muta, nella pienezza del Vuoto.
Completa, nella solitudine
della presenza silenziosa di me stessa.
Contemplo i riflessi dei silenzi lontani
Comprendo la necessità dei loro occhi:
il bisogno inespresso, perché inesprimibile,
di vivere nello sguardo amorevole
che vince sul Tempo,
la fine delle cose
che si annida
come un serpente
nella bocca chiusa.
E non ci sono parole necessarie:
i confini traboccano di nomi superflui
e superbi: potrebbero turbare l'orizzonte.
Fra i miei denti serrati, c'è spazio solo per la luce:
l'unico nome senza suono, caldo di ombre
dove il Silenzio crepita come la fiamma di un profumo.
Il Silenzio che ascolto e che mi ascolta.
Il Silenzio che accolgo e che mi accoglie.
Le sue mani modellano il mio sguardo.
Riyueren
Ho riaperto i miei blog per te, cara amica.