martedì 27 settembre 2016

Calligrafie d'anima



Music: "The Temperature of the Air on the Bow of the Kaleetan"
Artist: Chris Zabriskie      http://chriszabriskie.com/
Album: Undercover Vampire Policeman
2012

Ho realizzato questo video dal mio progetto "Calligrafie d'anima", nato per Giornate di Fotografia a cura di Simona Guerra e Lisa Calabrese e  selezionato per conferenza e mostra a Morro d'Alba (AN).

Fotografia e scrittura come "calligrafie": orme, segni, inchiostri di luce e di ombre attraverso cui la mia anima si esprime e nello stesso tempo si conosce, esplorando orizzonti che non sono confini, ma libertà in movimento a 360°.

Le fotografie sembrano silenziose, ma per me hanno voci, sono sguardi che "dicono" e a volte neanche tanto silenziosamente; le parole sono foto nascoste, hanno una grande libertà di visione e un solo handicap: bisogna conoscerne il codice, cioè la lingua in cui vengono pronunciate o scritte.
Per questo io penso alla sinergia fra immagine e parola: il legame che le unisce è un legame d'anima, affinità, risonanza.

E quale genere letterario può stare alla pari con la fotografia senza essere ridondante o didascalico? io credo che solo la poesia, con l'intensità della sua visione, possa fare questo.

Poesia come reportage di viaggi interiori, intima eppure universale, essenziale eppure dai molteplici aspetti come lo sguardo fotografico e quindi, come l'immagine, orma, traccia di emozioni diventate pensiero.

"Calligrafie d'anima" raccoglie fotografie che ritraggono realmente "segni", scritture di luci che s'imprimono sui volti a segnare percorsi di memoria, riflessi sull'acqua, dove sempre e comunque le ombre non sono che luci spezzate, calligrafie di voli, segni e disegni di scrittura "altra", "non umana", dove lo sguardo si libera al di là del senso, del significato, accoglie insieme, abbraccia, anche la parola scritta che nella poesia, soprattutto se essenzialmente breve, come l'haiku, si fa occhio e visione, affacciandosi sulle immagini accompagnando il mio viaggio dall'interno all'esterno e viceversa, in uno scambio continuo come fra l'onda e la riva del mare.

Ho composto io stessa gli haiku, 17 di numero così come sono 17  (5+7+5) le sillabe da cui sono formati ed ognuno "accompagna" una foto in un'impaginazione a dittico. Li ho scritti a mano su cartoncino perché anche questa è una forma di meditazione, per me, come la fotografia.


Completa questo lavoro un'altra forma poetica orientale, il tanka (5+7+5+7+7 sillabe) unita alla foto dell'anima a cui ho dedicato "Calligrafie": Mir, il pettirosso che per tre inverni mi ha donato quotidianamente la sua amicizia e che spero di ritrovare alla fine del mio viaggio.

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