sabato 26 gennaio 2008

da Il Tao della vita quotidiana (Deng Ming Dao)

Orizzonti


Ovvio che la lupa vorrebbe scrivere così, ma dal momento che non ne è capace, si cosparge la coda di cenere...e si limita a condividere. A me questo libro ha dato molto.


"CANNE

La maggiore utilità del Tao consiste nella sua vacuità.
E' il vuoto all'interno delle canne che le fa divenire flauti.
E' il Tao del respiro che è il movimento dell'universo.
Le canne da sole non possono produrre musica.


Le canne producono musica perché sono vuote. Ma il vuoto da solo non è sufficiente.E' necessaria anche una determinata lunghezza. Una volta che viene stabilita la giusta lunghezza del vuoto, il timbro della canna è certo. Non è possibile mutarlo: la canna resta fedele alla sua natura.
Un flauto è la stessa cosa, ma ha dei fori supplementari. Altre nullità - per la delizia dei seguaci del Tao! Ma queste nullità devono essere poste alle giuste distanze, se vogliamo che la natura del flauto - derivata dalla definita lunghezza del nulla - sia fedele. In ogni caso, il Tao afferma che senza questa nullità lo strumento non sarebbe di alcuna utilità.
Ma chi utilizza quella nullità?
Se la musica fosse nelle canne, allora esse produrrebbero musica anche se fossero immobili, posate su una roccia. Ma non possono. E' il suonatore che fa la musica.
Perciò non sprecate il vostro tempo a guardare lo strumento. Ascoltate il suonatore. Respirerete attraverso il nulla.
Com'è possibile che basti così poco a commuovere tanto una persona?"


Commento di Riyueren: mi accorgo che il mio passo di lupa, a volte ancora incerto, a volte più sicuro, mi porta a Camminare in Bellezza su sentieri che attraversano terre prive di confini, terre di orizzonti.

Difficile distinguere me stessa da quello che mi circonda, da tanto mi sento sempre più parte del tutto. Sono la canna, il flauto, forato sia da me sia dalle mani del dolore, ma accarezzato dai sogni, sono il Suonatore e colei che ascolta respirando attraverso il nulla, e sono il vento che attraversa la mia nullità in tutta la sua lunghezza.

Ora il timbro è certo. La canna resta fedele alla sua natura. Ed il suo pensiero è un sussurro che passa tra i rami della mente. E questo sussurro è musica. Un'altra orma che lascio. Una traccia di me, un segnale sul cammino: venite pure, qui non c'è pericolo, la strada è sicura. E il Paesaggio toglie il fiato. Andremo avanti, uno per uno, come lupi e pellegrini solitari.

Ci sono molti modi per stare insieme, anche nella lontananza.

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