Il nome è un viandante di nebbia
Una mano velata bussa alla mia porta
Sulle dita ha gli occhi della neve.
Il mio silenzio è bianco stupore
Quando usciamo di casa e il mondo si apre.
Riyueren
… ho pensato, a volte, che il nome fosse una parola, un qualcosa da trovare, in me o in qualche altro posto o persona, per entrare nelle sensazioni, nelle emozioni, quelle cose che vivono in noi e ci fanno vivere … ma che vanno confinate, comprese, abbracciate … perché si disperdono velocemente e così facendo possono … disperdere anche noi.
Ma il nome può anche essere un viandante di nebbia: un’immagine che viene a bussare alla tua porta ... e ti apre il mondo.
C’è un silenzio, nelle cose. E non ha bisogno di nomi.
L'assoluto.
RispondiEliminaNon ho parole.
Complimenti per i testi e per le foto notevoli.
Maurizio
Maurizio...sei generoso ...anche da te ho visto dei gran bei testi...oltre alle belle foto.
RispondiEliminaSei passato anche da flickr...grazie!