Ombre di seta
Abitano il silenzio.
Cuore d’inverno.
Riyueren
… sto scrivendo queste righe domandandomi come si possa scrivere vedendo nemmeno la metà di quel che si scrive, da tanto il mio sguardo si sta intorbidando tutto. Un po’ come per l’udito … tiro a indovinare.
Come comprendo le parole leggendo il labiale, così intuisco dalle forme se scrivo giusto o sbagliato. Per il mio occhio destro le parole scritte danzano, mentre il sinistro fa da solo e con un po’ troppa fatica.
L’unica cosa che non s’inganna, ci sente e ci vede bene … è il mio cuore.
Così, mentre scrivevo, mi ha fatto alzare gli occhi (sono di fronte alla finestra della cucina) e ho visto un rapido volo di gabbiani, una coppia.
Il cane a cui appartengo dorme appallottolato come un gatto sulla seggiola qui vicino a me.
Abito il Silenzio con le mie vesti d’ombra.
Questa calma mi riveste non solo in superficie.
Sono finalmente come l’acqua di un lago: un tempo le foglie dei miei giorni ci cadevano dentro come macigni, sollevando onde che ricadevano attorno, al di là di me ….. ed erano parti di me che si allontanavano … frammenti in cui mi disperdevo ovunque.
Ora anche i macigni, le frane dei giorni e delle notti, sono foglie leggere su cui la mia anima galleggia serena.
Incredibilmente, mi arricchiscono di luci e di colori. Anche di suoni … che probabilmente solo io sento.
Il cane a cui appartengo dorme appallottolato come un gatto sulla seggiola qui vicino a me.
Abito il Silenzio con le mie vesti d’ombra.
Questa calma mi riveste non solo in superficie.
Sono finalmente come l’acqua di un lago: un tempo le foglie dei miei giorni ci cadevano dentro come macigni, sollevando onde che ricadevano attorno, al di là di me ….. ed erano parti di me che si allontanavano … frammenti in cui mi disperdevo ovunque.
Ora anche i macigni, le frane dei giorni e delle notti, sono foglie leggere su cui la mia anima galleggia serena.
Incredibilmente, mi arricchiscono di luci e di colori. Anche di suoni … che probabilmente solo io sento.
Benedico questo mio viaggio tortuoso partito tanto tempo fa dalle parole scritte: se non avessi quelle, ora io nelle immagini mi perderei senza possibilità di ritorno.
Invece, grazie al filo d’Arianna delle parole, trovo sempre il modo per ritornare (ogni foto è un viaggio in dimensioni diverse, lontane quanto più le trovo al mio interno … che siano questi, i viaggi “sciamanici”? potrebbe essere, sì, potrebbe, perché ad ogni "viaggio" la mia anima si ricompone … pezzetti mancanti vanno al loro posto).
E il cuore d’inverno tutto è tranne solitudine.
E il cuore d’inverno tutto è tranne solitudine.
Chiedo scusa per le mie assenze sempre più frequenti e prolungate...Un abbraccio grande.
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