domenica 10 aprile 2011

Riflessi di primavera

Riflessi di primavera


Mi arriverai in marea, alle radici
Ti agiteranno al cielo le mie foglie
Su petali di nebbia...e sarà tutto.

Riyueren 

… ho notato una cosa che si ripete spesso nella mia vita: la Natura mi fa da specchio, e mi rivela di me aspetti che non conosco, o meglio, frammenti di me che non hanno ancora un nome.
Da quando ho una fotocamera questo fenomeno si è come intensificato.

Alla fine mi scopro a fotografare i miei pensieri, le mie emozioni, anche se non hanno il mio volto, bensì l’aspetto di qualcun altro … di qualcos’altro.

Manco da Innerland sempre un po’ di più, lo so.

E poi finisco per scrivere post lunghi: non voglio obbligare nessuno a leggerli … servono solo a me, per dare un nome, un volto, alla mia strada, niente di più.

In questo periodo cerco di decifrare i frammenti, i segni.

A cominciare dai fiori di amarena all’inizio del post, lassù.

Fiori caduti sul tetto chiaro di un’auto in sosta, ognuno col suo piccolo riflesso. 

 

I soffioni avvolti nella luce o imprigionati in ragnatele candide. 



Le corolle arancioni o rosa o viola.

Cosa vogliono dirmi? Cosa sanno, di me? Cosa, che io ancora ignoro?




Le foglie trasparenti nella luce del sole del primo pomeriggio … ho anch’io, dentro me, gli stessi arabeschi? I miei pensieri sono davvero così, come i rami degli alberi, nella luce e nell’ombra che la fa risaltare? 
 


Che cosa abbiamo in comune io e la piccola apina intirizzita che ho salvato, come faccio sempre, con l’offerta di un poco di miele?
In realtà c’è un’ultima foto, che insieme ad altre scattate allo stesso soggetto, ho tenuto nel cuore e nella memoria del mio pc.

La tengo, la abbraccio, con una dolcezza che nessuno qui e fuori di qui può immaginare.

L’ho visto io soltanto, a quanto ne so, mentre scendevo i gradini della metropolitana … la gente ha sempre così tanta fretta … anch’io, se è per quello, ma anche se io ho fretta i miei occhi non ce l’hanno ed è per questo che l’ho visto.

 
Piccolo pettirosso, fragile, ormai volato altrove. Mi ha ricordato quella stupenda poesia di Gibran e anche un bellissimo libro di Cronin, “La Bellezza non svanirà”.
Piccolo amico, cosa sei venuto a dirmi? Che tutto finisce, molto spesso senza che si sappia il perché?  

No, mio piccolo fratello alato, la tua bellezza non svanirà, non certo ai miei occhi.
Lasciamo che la gente corra, mentre noi occupiamo il nostro piccolo spazio di sogni.

Sono tornata il giorno dopo, e tu eri ancora lì. Ho portato la mia fotocamera: anche Milady ha pianto, insieme a me, mentre scattavo.

Piccolo dolce amico sconosciuto, il tuo canto ora sussurra di cielo al mio orecchio segreto, quello del cuore."Odo la voce che è dentro la tua voce": questo silenzio, come ogni silenzio, è solo apparente.

1 commento:

  1. Non Riyu non è solo tua ma tu riesci a estrinsecarla senza farle perdere fragranza. Non saresti tu amica mia.

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