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In troppi post nel passato ho detto che non amo le "Giornate", commemorazioni che durano un giorno e il giorno dopo tutto è come prima.
Così questa volta voglio scrivere qualcosa sulla "non memoria".
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I 3 GRADINI DELLA "NON MEMORIA"
Il primo gradino è la "Dimenticanza". Non è neppure tanto condannabile: dimenticarsi delle cose è talmente umano... fa parte di quelle piccole imperfezioni della nostra vita così mutevole e per questo così... viva.
La Dimenticanza presuppone che prima o poi quello che abbiamo dimenticato ritorni a galleggiare nel mare della nostra coscienza.
E non è detto che a galleggiare sia proprio un fiore.
E non è detto che a galleggiare sia proprio un fiore.
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Il secondo gradino è la "Negazione": ci ricordiamo benissimo di quello che è accaduto, ma neghiamo che sia veramente successo, specialmente se c'è il rischio che un po' di colpa (o tutta) sia nostra. A volte neghiamo anche i ricordi degli altri: a noi "non risulta".
Anche l'evidenza, neghiamo. Mi domando: in difesa di cosa? dei privilegi? dei sonni tranquilli?
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Il terzo gradino... non ha un nome o forse ne ha molti. Qui cessa tutto quello che possiamo definire "umano" perché si arriva al "dis-umano".
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Si sale sul terzo gradino e si calpestano le vite e i diritti altrui.
E questa è una prerogativa del dolore nell'uomo: aprire le porte o chiuderle a doppia mandata. Ma c'è sempre una scelta, prima, solo che è più facile dare la colpa al Destino... e al Dolore.
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Dopo il terzo gradino non c'è nient'altro che una rovinosa caduta nel buio senza fine.
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"Uomo,
non dimenticare mai, perdona sempre, non fare agli altri quello che non
vorresti fosse fatto a te, ma soprattutto non fare agli altri il male che altri hanno
fatto a te".