giovedì 16 giugno 2016

A tempo indeterminato (The Cage)

The Cage


"Questo è il tuo spazio - hanno detto -
è a tempo indeterminato: fa' che ti basti"

Me lo hanno riempito di parole
e se ne sono andati in silenzio.
Credevo tornassero
a dirmi qualcosa sull'amore
o almeno insegnarmi
come si legano insieme le sillabe
a farne collane o ghirlande
per rendere elegante il vuoto nella bocca
o più sopportabile il silenzio...

Mi hanno dimenticata.

Mi guardavo attorno,
nell'attesa.
Facevo musica sulle sbarre della gabbia
picchiandoci sopra con la testa
(un modo come un altro
per attirare l'attenzione)

Non sono più tornati.

Ho aspettato tanto,
la mia vita era un fiume di attese
e l'attesa, si sa, è maledettamente seccante:
non avevo più acqua, in me, morivo di sete.
Allora ho misurato con il metro del cuore
lo spazio della mia gabbia,
poi ci ho messo dentro
tutto quello che mi serviva,
quello che mi dissetava :
il cielo, la terra, i pensieri
i silenzi, la pioggia e le parole
che mi avevano lasciato
(sì, quelle che mi erano rimaste
e quelle che se ne erano andate
-me le sono riprese , io da sola -).

Una gabbia di parole
può diventare un nido
proteggerti dalle assenze
dai discorsi vuoti...

Qui ogni cosa è a tempo indeterminato
cioè "non per sempre".

Anche questa gabbia,
che trabocca di cielo
e di pensieri.

Anche questo dolore,
che trabocca di terra
e di silenzi.

A tempo indeterminato:
sai quando arriva
ma non sai
quando se ne va.


Riyueren

5 commenti:

  1. Non sarei così triste per tale indeterminatezza: Non ti hanno dimenticata solo che a volte vai lontano e sembra tu non voglia più tornare.

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  2. Caro Enzo...credimi,l'unica cosa da cui io sono lontana è la tristezza.Ciò di cui parlo non è che la sintesi di un passato a cui non appartengo più.Non sempre scrivo di quello che vivo al momento...spesso faccio il punto,il riassunto.Sto ricomponendo la geografia di una vita,segni,mappe, percorsi.Lontana?mai stata così vicina a me stessa. ❤😊

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