domenica 27 gennaio 2008

da "Il Tao della vita quotidiana" (Deng Ming Dao) CONCHIGLIA


Sulla riva


"Tutte le conchiglie ruotano attorno al loro interno. Per questo è il centro ciò che è importante.

Molte conchiglie sono di grande bellezza. Ma che cosa ha maggior valore? La bellezza esteriore? O la vita all'interno della conchiglia?

La conchiglia è una grande corazza. Protegge la creatura marina dagli attacchi dei predatori. Ma tutte le creature delle conchiglie devono avere un'apertura. Devono respirare, mangiare, espellere gli escrementi.

Per quanto sia grande la corazza, deve avere un'apertura. Noi che seguiamo il Tao possiamo imparare qualcosa dalla conchiglia. Anche se cerchiamo di proteggerci, la vera vita ha luogo nell'apertura, non nella chiusura.

L'utilità della conchiglia consiste nel suo spazio. Dopo tutto è il vuoto della conchiglia che permette alla creatura marina di viverci dentro. Allo stesso modo il seguace del Tao dovrebbe cercare gli spazi nella vita. Sono questi i canali attraverso i quali scorre il Tao e attraverso i quali possiamo affermare la nostra volontà.

E' difficile vivere la vita senza un guscio. Ma è bene ricordare che sono il centro e l'apertura ad essere importanti. La conchiglia serve solo a rappresentare il valore."


Commento di Riyueren: quando scrivo che sono una conchiglia di carne è proprio questo che intendo. La vita è apertura, non chiusura.

Questo blog è la mia apertura, in un certo senso. E' per questo che ci scrivo, anche un po' troppo, vero? Certo non è un giornale, non s'è mai visto un periodico aggiornato più volte al giorno...insomma, questa non è una testata giornalistica, ma un insieme di zuccate (lupesche). La mia autoterapia, ecco.

Pos(t)ologia: scrivere 1 o 2 post al giorno, secondo l'occorrenza, preferibilmente dopo i pasti. Si segnalano alcune interazioni: il medicinale interferisce con lo svolgimento delle attività domestiche. Attenzione: potrebbe dare assuefazione. Però stimola la circolazione, quella cerebrale, soprattutto. Farmaco indispensabile, un salvavita. La redazione di Splinder verrà proposta per i Nobel di Medicina, Letteratura e Pace (dell'anima).

Buona Domenica a tutti!  

sabato 26 gennaio 2008

da Il Tao della vita quotidiana (Deng Ming Dao)

Orizzonti


Ovvio che la lupa vorrebbe scrivere così, ma dal momento che non ne è capace, si cosparge la coda di cenere...e si limita a condividere. A me questo libro ha dato molto.


"CANNE

La maggiore utilità del Tao consiste nella sua vacuità.
E' il vuoto all'interno delle canne che le fa divenire flauti.
E' il Tao del respiro che è il movimento dell'universo.
Le canne da sole non possono produrre musica.


Le canne producono musica perché sono vuote. Ma il vuoto da solo non è sufficiente.E' necessaria anche una determinata lunghezza. Una volta che viene stabilita la giusta lunghezza del vuoto, il timbro della canna è certo. Non è possibile mutarlo: la canna resta fedele alla sua natura.
Un flauto è la stessa cosa, ma ha dei fori supplementari. Altre nullità - per la delizia dei seguaci del Tao! Ma queste nullità devono essere poste alle giuste distanze, se vogliamo che la natura del flauto - derivata dalla definita lunghezza del nulla - sia fedele. In ogni caso, il Tao afferma che senza questa nullità lo strumento non sarebbe di alcuna utilità.
Ma chi utilizza quella nullità?
Se la musica fosse nelle canne, allora esse produrrebbero musica anche se fossero immobili, posate su una roccia. Ma non possono. E' il suonatore che fa la musica.
Perciò non sprecate il vostro tempo a guardare lo strumento. Ascoltate il suonatore. Respirerete attraverso il nulla.
Com'è possibile che basti così poco a commuovere tanto una persona?"


Commento di Riyueren: mi accorgo che il mio passo di lupa, a volte ancora incerto, a volte più sicuro, mi porta a Camminare in Bellezza su sentieri che attraversano terre prive di confini, terre di orizzonti.

Difficile distinguere me stessa da quello che mi circonda, da tanto mi sento sempre più parte del tutto. Sono la canna, il flauto, forato sia da me sia dalle mani del dolore, ma accarezzato dai sogni, sono il Suonatore e colei che ascolta respirando attraverso il nulla, e sono il vento che attraversa la mia nullità in tutta la sua lunghezza.

Ora il timbro è certo. La canna resta fedele alla sua natura. Ed il suo pensiero è un sussurro che passa tra i rami della mente. E questo sussurro è musica. Un'altra orma che lascio. Una traccia di me, un segnale sul cammino: venite pure, qui non c'è pericolo, la strada è sicura. E il Paesaggio toglie il fiato. Andremo avanti, uno per uno, come lupi e pellegrini solitari.

Ci sono molti modi per stare insieme, anche nella lontananza.

sabato 22 dicembre 2007

Senza titolo (da Innerland)

ALBEDO 
         
Parola d'angolo  curva del Silenzio
Goccia d'anima  e rumore minimo
Svapora
Al crocevia dei sogni


Riyueren

venerdì 21 dicembre 2007

Senza titolo (da Innerland)

Acque d'autunno

Il mare correndo la riva
Frantuma il cuore dei suoni.
Sabbie sonore il vento disperde
Segnandomi l'onda sul guscio.
Una conchiglia è casa al Silenzio
E custode del canto.

Riyueren

Primo post o quasi...(da Innerland)

Strano, questo deserto di parole che mi trovo davanti.

Sarà libertà dal mio recinto, forse soltanto una gabbia più ampia, ma è certo che questa visibilità totale mi dà un po' di vertigine.

Sono un cristallo, fragile, a volte, ogni tanto diamante. Non sempre. 

Come vela, soltanto la mia anima nomade. Mi piace questo silenzio, mi piace passarci attraverso.

Non legarmi a riva nè fiume, essere una semplice onda di marea che si solleva a fare il solletico al cielo...e ricade sul suo blog incompleto, perchè non lo so completare.

Anche perchè le cose che amo e le cose che odio, i sogni infiniti da cui mi lascio sognare...non voglio che m' inseguano qui, non mi va che altri m'infilino in qualche cassettino.

O meglio, non voglio che nel cassettino qualcuno scriva che ho dei confini. No, non altri limiti.

Amo le parole, amo camminarle a piedi nudi, ma che non diventino catene e sbarre, ne ho anche troppe.

Che importa se sullo steccato che mi soffoca crescono rose selvatiche e profumate, voglio saltare dall'altra parte, atterrare su quattro zoccoli ben saldi, o volare,non importa se cigno o ancora brutto anatroccolo.

Posso anche tornare ad immergermi nel mio mare silenzioso e cantare gli abissi, viaggiandomi dentro come faccio da sempre.
                                       
Riyueren