sabato 30 aprile 2011

"Ali sull'Entella" mostra fotografica

Ali sull

 ... non è mia abitudine, lo sapete, scrivere post veloci, ma la mostra splendida che ho visto stamattina non può aspettare (anche perchè termina domani).

"Ali sull'Entella" ... e già questo dovrebbe darvi un'indicazione sui soggetti delle foto ... documenta (con tanto di descrizione) le innumerevoli (io non credevo davvero che ce ne fossero così tante) specie di uccelli che vivono (o passano durante le loro migrazioni) sul fiume Entella. 

                
Lavagna_1132 PSP X3 PICCOLA


La mostra è organizzata da Liguria Birding, nodo ligure dell'associazione EBN Italia, ed è patrocinata dal Comune di Lavagna.

 
 Liguria Birding 

Ingresso libero, presso FAI - Casa Carbone Via Riboli,14 Lavagna (Genova) orario di apertura h.10-18  

 
DSC_2904 PSP X3 PSP X3 PICCOLA

 
Di solito io non fotografo foto d'altri, per  correttezza e rispetto, ma ho avuto il permesso dai fotografi, che spero perdoneranno questi scatti veloci, solo per tentare di darvi un'idea di quello che potrete vedere.  

 
Lavagna_1133 PSP X3 PICCOLA

 
Non sono semplicemente foto, ma qualcosa di più: sono foto d'anima, è per questo che devono essere viste assolutamente ... perché qui ci sono due aspetti della Bellezza di cui tanto si scrive su Innerland: la bellezza della Natura che palpita in questi esseri alati ... e la bellezza dell'uomo, quando si esprime attraverso il suo sguardo e il suo cuore...

In questo caso "osservare" (attraverso una macchina fotografica) è non soltanto "amare" ... ma anche...proteggere.

Se siete vicini a Genova, se avete bambini, fategli e fatevi un regalo: domani riempitevi gli occhi con tutta la bellezza di questa mostra. E poi portatela con voi: io vi assicuro, infatti, che vi resterà per molto tempo una luce nello sguardo e tanta armonia nel cuore.


  

venerdì 29 aprile 2011

Di labirinti e profumi

Euroflora 2011


Io volo a me, sul vento della sera
Odoroso di acacia e gelsomino:
Un labirinto d'anima il profumo,
Un passaggio invisibile allo sguardo
Che io percorro, all'ombra del silenzio.

È lì nel cuore, dove scorre il fiume,
Dove il ricordo argina le piene,
È solo lì, che quel che è perso resta.

Riyueren 




... volare è spesso faticoso: la leggerezza di una foglia, che non è necessariamente fragilità, può essere apparente.

Se c'è qualcosa di invisibile, questo resta scritto nel mio cuore e nella pagina inferiore della foglia, quella che nessuno vede, quando la foglia si nasconde dal vento per abbracciare la terra.


"Sei sempre nel tuo mondo", mi hanno detto. "in quale?" avrei voluto chiedere. Ho mondi infiniti come i fili d'erba nei prati, mondi sottili come i miei capelli o le mie labbra, quando sorrido.

Sono contenta di essere invisibile: è una posizione molto comoda da cui osservare quello che succede.  

lunedì 25 aprile 2011

Euroflora 2011

Euroflora 2011


Un aquilone
Vola sul mio sorriso.
Magico fiore.

 Riyueren

 
Euroflora 2011

Ogni azione è una scelta: anche i pensieri, lo sono.



Quando ho la mia fotocamera tra le mani e vado in giro … anche questa è una scelta … il posto dove andare, i soggetti delle foto … l’obiettivo non è mai veramente “obiettivo”, perché dall’altra parte ci siamo io e le mie scelte.



Inquadro una cosa … e ne escludo automaticamente un’altra.



Non solo: in quello che inquadro scelgo cosa far vedere e cosa no, la luce, la posizione … il diaframma che mi aiuta a delimitare la profondità di campo … il tempo … scelgo quasi interamente io, visto che “vado” sempre in “Manuale”.

 

Sto guardando le foto che ho scattato all’Euroflora … e ripenso alle scelte che ho fatto.

Certe cose si comprendono solo “dopo”.

Io, che quando vado in giro per mostre fotografo sempre gli allestimenti, questa volta mi sono dedicata ai particolari.

Non aspettatevi qui le grandi panoramiche all’interno dei padiglioni, tanto stanno dappertutto in rete, io ho fotografato quello che ho “visto”: quello su cui i miei occhi si sono riposati (leggi:dove han trovato pace e armonia), e non semplicemente “posati”.

Ho camminato dalle 8 del mattino alle 6 del pomeriggio per arrivare a chiedermi, insieme ai miei amici fiori: “Ma che ci facciamo noi qui?”

Una marea di fotografi, con attrezzature di tutti i generi, dal telefonino in su.

Ed io in mezzo a loro che cercavo di continuare a vedere a modo mio, nonostante i colpi di flash e i cavalletti tra i piedi: non è stato facile.

E per il peso della mia borsona e per aver scattato a mano libera, senza flash (che non sopporto) e senza cavalletto al seguito (ci mancava anche il peso di quella ferraglia).
Insomma, tecnicamente parlando molte foto non sono che semplici testimonianze: immagini, appunto.

Ma ora vi porto con me.

 

“ … il treno preso al volo … insieme ad un lungo stormo di gabbiani che non finiva mai ma che ovviamente non ho potuto fotografare … mi sono rimaste impresse nello sguardo le ali, innumerevoli.

 
 Già alla stazione Principe ho cominciato a sentire la musica dei fiori, come un mormorio, una specie di richiamo. A Brignole, dove sono scesa, era ancora più intensa … non assordante, questo no: penetrante.

Un insieme di vibrazioni pure, come solo sanno esserlo quelle dei fiori, non per nulla Bach se ne serviva per armonizzare gli esseri umani.

All’ingresso mi accolgono mille colori di mille corolle gocciolanti della prima annaffiatura. Moltissime sono ancora chiuse, avvolte a spirale, altre cominciano ad aprirsi.




 La luce del mattino è perfetta, comincio ad andare in giro con Milady appesa al collo ,veramente sarebbe meglio scrivere "abbracciata" … non ho una meta precisa … vado dove i fiori mi chiamano.



Prima che l’acqua si asciughi sul terreno, fotografo alcuni riflessi. Anche quelli hanno una voce, un suono, un richiamo che è invito a “vedere”.



Euroflora 2011



Euroflora 2011



  Un immenso giardino, questo è Euroflora, splendido … ma non è naturale, non che i giardini in genere lo siano, la mano dell’uomo c’è sempre (io amo i luoghi incolti e spontanei) … ma questo è anche provvisorio, i fiori lo sanno ma hanno compassione di noi, della Bellezza che manca nei nostri giardini interiori e allora si offrono, condividono …

 


I visitatori cominciano ad affluire, innumerevoli come i gabbiani che ho visto … ma chissà quanti di loro, me compresa, hanno le ali.

Non importa, i fiori aprono per tutti colori e profumi, non chiedono chi sei, che cosa possiedi … si donano e basta.

 
All’Euroflora i visitatori non sono soltanto esseri umani.
 Ecco una velocissima apina. A me e Milady girava la testa, mentre cercavamo di riprenderla nelle sue evoluzioni.

 

Ed un merlo femmina davanti a me, mentre in “pausa pranzo” mangiavo una magnifica piadina vegetariana, ha scavato una buca enorme … mettendosi  addirittura in posa ogni tanto.

                   Euroflora 2011                  
Ad un certo punto mi sono persa in alcune “visioni”: spesso la luce gioca e fa scherzi … di ottimo gusto, naturalmente.




E anche lo zoom (anche lui è stato “nominato”… d’ora in avanti lo chiamerò Sugar) ha voluto giocare un pochino.




 Luci, ombre, forme: mi sono sentita avvolta dalla strana musica di questo giardino… e mi è venuta voglia di fare una cosa che sembrerebbe impensabile, in mezzo a tutti quei fiori colorati: scattare direttamente in bianco e nero.

Euroflora 2011

Euroflora 2011



Euroflora 2011


 …perchè a volte i colori distolgono lo sguardo dell’anima dalla luce vera che è l'essenza e sta nel cuore delle cose."


Euroflora 2011


 
Non voglio far diventare questo post lungo come la mia intera giornata trascorsa all’Euroflora: insieme a queste, altre foto sono su di un apposito set su flickr.

Euroflora 2011

 
 La mia visita, però, non è terminata: continua al mio interno, dove conservo ricordi colorati e odorosi, soprattutto di rose.

 
Euroflora 2011


 .... una parte di me sorride, pensando ad una vecchissima Euroflora, visitata in gita scolastica durante le elementari, con le scarpe bianche della Comunione (mia madre teneva molto a queste cose “d’eleganza”) … ed ai miei piedi completamente rovinati al ritorno a casa.

Almeno stavolta ho potuto fare a modo mio: un bel paio di scarpe comode: nonostante ciò, alla sera, complice il peso dell'attrezzatura fotografica, zoppicavo un pochino..

Ma di sicuro i piedi di questa visitatrice, alla fine della giornata, saranno stati in condizioni peggiori.  

Euroflora 2011

sabato 23 aprile 2011

Viaggi del cuore

Viaggi del cuore


Tutto è Passaggio, dal mio respiro al tuo
E tutto è sguardo, fra le nostre rive.
Scorre sul fondo l’acqua del silenzio.

 Il cuore insonne a navigare assenze
Scioglie le vele in te, vento di stella.

Riyueren



“Ogni viaggio inizia con un movimento dell’anima” (Riyueren).
Anche l’amore è un viaggio.


 La foto che vedete qui sopra (opportunamente trasformata in immagine augurale)  fa parte dei molti scatti realizzati da me all’Euroflora, ieri.
Dal momento che ho il pc nuovo in riparazione, sono costretta ad arrangiarmi sul portatile, che è lentissimo … e siccome le foto sono più di mille … insomma, ci vorrà un poco di tempo, ma spero di potervi offrire presto l’Euroflora così come l’ho vista e vissuta io. Come sempre, vi porterò con me … in mezzo ai fiori, stavolta.

Nel frattempo, vi auguro di cuore di trascorrere una Pasqua serena con le persone che amate.

giovedì 21 aprile 2011

I (n)soliti Pensieri



Sentirsi fiore
In piena primavera.
Prati di luna.

Avere tra le braccia
Solitudine e sole.

Riyueren


Rosa e Luna 


 … quando sono nata, dicono che ho tenuto gli occhi aperti per tutto il giorno … è anche vero che i miei, in seguito, per colpa mia, non han chiuso occhio per tre anni e mezzo (sembra avessi scambiato la notte per il giorno) … ed è per questo che sono rimasta figlia unica.

Ho vaghi ricordi di me, sui 5 o 6 anni, sorpresa sulla porta di casa da mia madre con un fagottino con dentro poche cose mentre voglio andarmene via, perché dico che quella non è la mia famiglia e per me non c’è posto.

Ho sempre parlato una lingua diversa ma non ne sono fiera, perché per questo fatto, indipendente dalla mia volontà, sono sempre stata considerata una straniera ovunque andassi: straniera … estranea … strana.

Mi è facile capire la lingua degli altri, ma sembra che comprendere, accettare, la mia sia una vera impresa  e spesso molti rinunciano, dopo un po’ .. a volte addirittura prima che io apra bocca … del resto anche gli occhi parlano, specie i miei.

Purtroppo per me parlo la stessa lingua dei fiori, delle nuvole, degli animali e dei fili d’erba: sono più simile a loro (persino a quel pettirosso morto che ho fotografato piangendo l’altro giorno)  che ad un essere umano.

Non me ne vanto, perché ad essere così non si sta bene (non "sta bene", già), ma non ci posso fare niente, non più, perché non posso rinnegare me stessa.
E se la libertà interiore si paga in solitudine, bene, è un prezzo che conosco, che ho già pagato e che non mi pesa continuare a pagare. Mi pesava quando ero bambina e poi ragazza ... ora non mi pesa più.

 
Un caro amico di blog mi ha scritto che sicuramente è qui su Innerland che io sono me stessa, mentre nella vita sono una donna che fa i lavori di casa … una casalinga, una vita comune, una famiglia comune.… ecc …

Se fosse veramente così avrei molti meno problemi … problemi che invece ho proprio perché come sono qui io sono esattamente anche nella mia vita “comune”, reale, di tutti i giorni … non ho maschere, sono sempre me stessa ed è questo quello che più dà, non dico fastidio (mi è stato detto anche questo, a dire la verità) ma inquietudine (anche quando non parlo e me ne sto in silenzio ad ascoltare gli altri: la diversità si vede che è un qualcosa che "passa" anche attraverso lo sguardo).

Eppure non mordo. (ma vallo a spiegare...dev'essere tutta colpa delle orme che lascio).
 

domenica 17 aprile 2011

Sulla Bellezza

Mattino


Disegna il passo
Un semplice ricamo.
È la mia strada.

Silenziosa nel cielo
Risplende la bellezza.

Riyueren 


... è di oggi, nella mia città, la notizia della morte, anzi, dell’uccisione (a colpi di pietra) da parte di un ragazzino di 13 anni, di un splendido fenicottero rosa, un esemplare solitario che probabilmente era venuto a riposare alla foce del Leira per poi riprendere il volo verso la Camargue.

E altrettante pietrate sono le domande che scaglio dentro la mia anima, stasera. Sono pietre … perché non ho nessuna risposta … quindi, come tutte le domande senza risposta, fanno male.

Che cosa insegniamo ai nostri figli? O che cosa permettiamo che altri insegnino loro?

Che cosa abbiamo imparato mai, del resto, noi adulti dis-umani?

Che cosa sappiamo, della Bellezza? Quella con la “B” maiuscola, che sta al di fuori dei canoni estetici in cui vorremmo rinchiuderla, regolamentarla … ? regole di cui noi ci facciamo unità di misura … come se l’infinito fosse misurabile secondo il metro delle nostre miserie.

Ma noi, la Bellezza, la distruggiamo perché non la vediamo o proprio perché la vediamo?

Distruggerla è forse uno dei modi sciagurati che noi dis-umani utilizziamo (da tempo immemorabile) quando desideriamo qualcosa?

La Bellezza non si può possedere, può solo essere vista con gli occhi dell’anima e del cuore … perché solo così la nostra mente può rendersi conto che la Bellezza è già in noi, come anche in tutto quello che i nostri occhi possono vedere, se lo sguardo si conserva puro, cioè se invece di trasformarsi in pietra si apre in un abbraccio.


E se il battito del cuore,invece di trasformarsi in un silenzio di morte si fa eco: un suono che entra in risonanza con il palpito di un cuore più grande che lo circonda e di cui fa parte.