Nell'Oscurità,
Parole luminose.
Dialoga il Cuore.
Riyueren
"Vi porto con me"... quando trovate queste parole, sapete già che ho visto qualcosa di bello (solitamente una mostra) e lo voglio condividere con voi.
Ma questa volta si tratta di un'esperienza molto particolare. Spezzeremo insieme il pane della Bellezza e lo mangeremo ... al buio! ( e non sto scherzando, leggete e capirete perché ho scritto così).
Ho scattato foto, ma solo alla struttura esterna di questa mostra così singolare ... fotografarne l'interno mi sarebbe stato impossibile, non tanto per ottenere il permesso, quanto perché il buio è un soggetto troppo difficile.
In realtà non è una mostra, ma un percorso: meglio ancora, come dice il titolo, è un "Dialogo nel buio".
Sapete che sarei in grado di descrivervi esattamente tutto il percorso. Non lo farò: credo sia meglio farvi venire voglia di viverla direttamente, quest'esperienza, in prima persona.
E come farò? così, attraverso le parole:
"Tu, tu che ci vedi, non entrare subito, non arrivare puntuale, all'ora in cui hai prenotato ... arriva un po' prima: prenditi il tempo per girare attorno alla struttura che accoglierà i tuoi passi e quella parte di te che forse ignori.
Tu, che credi di saper vedere, perché sai che puoi affidarti ai tuoi occhi, leggi quello che c'è scritto: è un dono che ti viene fatto, quello che ti aiuta a capire il dono che hai, la vista, e anche gli altri doni che sicuramente non sai di avere.
Quando entri nel buio, quando passi al di là delle tende nere, troverai una voce ad accoglierti, quella della tua guida: solo un non vedente può aiutarti a vedere nell'oscurità.
Io mi sono fidata, affidata, alla voce di Daniele.
Così, immersi nel buio, ti accorgi che ci sono molti modi per vedere, modi "altri".
Ti accorgi che le tue mani possono vedere, che i profumi possono guidarti, che i tuoi piedi ci vedono, nonostante la suola delle scarpe ... e quindi percorrendo gli orli di un tappeto tu "sai" di essere nel mezzo di una stanza.
Si entra a piccoli gruppi: nel mio eravamo in 5, non conoscevo nessuno, ma nel buio si crea una specie di legame, invisibile e luminoso al tempo stesso.
Avanziamo in fila indiana, legati alle nostre voci, ai nostri silenzi, alle nostre esclamazioni di sorpresa quando le mani danno forma ad oggetti conosciuti, mentre la voce rassicurante di Daniele ci accompagna tra i vari ambienti che lui c'invita a scoprire.
Ed è sempre lui che ci serve al bar.
Seduta al buio sulle panche (invisibili, sì, ma ben presenti nella loro forma e materialità davanti al bancone) io mangio la barretta di cioccolato con le nocciole che ho acquistato (Daniele mi ha rilasciato lo scontrino fiscale, "battuto" al buio anche quello): mai avevo assaggiato una cosa così buona... forse perché ho scartato il suo involucro cercando con le mani il modo per aprirlo, perché ho sentito il suo profumo intenso, perchè il mio corpo era libero di vedere, assaporare, in un modo diverso, di "essere corpo" in un modo alternativo a quello solito.
"Ah, lei ha preso del cioccolato" mi dice una dei miei "compagni di percorso". Si vede che il mio respiro sa di cioccolato. Ed io il suo sorriso lo vedo, sì, lo "vedo" anche se siamo al buio.
Alla fine del percorso, 45 minuti sono volati via, "perché al buio il tempo scorre diversamente" - ci rivela Daniele.
Ritorniamo alla luce, decisamente troppo forte: la nostra guida ci avverte di tenere gli occhi bassi e di uscire con calma.
Torniamo nel nostro mondo di "vedenti" e siamo sicuramente più ricchi. Abbiamo ricevuto molti doni.
Io posso dire semplicemente che ho "visto" me stessa e che nel buio non si può nascondere nulla: non ti puoi nascondere al buio, è l'oscurità che meglio rivela chi sei."
Ringrazio l'Istituto Chiossone per avermi dato il permesso di descrivere qui la mia esperienza.
E a te, Daniele, perché spero tanto tu abbia un pc predisposto, dico "grazie, di cuore" e anche "scusami" perché non ho avuto modo di salutarti come volevo: era già pronto per te un altro gruppo di visitatori ed io dovevo pagare alla cassa quello che avevo consumato al bar... tutto perché i miei pantaloni non avevano le tasche: quando andrete a "Dialogo nel buio" ( avete tempo sino al 1 Luglio), ricordatevi che le tasche vi servono assolutamente, dovete metterci gli spiccioli per poter pagare direttamente al bar, dal momento che durante la visita è necessario avere le mani libere (borse, cappotti, occhiali... vanno depositati in appositi armadietti all'ingresso: tranquilli, li chiudete voi e la chiave potete metterla al collo, è legata con un nastro).
Programmate una visita, "Dialogo nel buio"* è in Piazza Caricamento, quasi di fronte all'Acquario: sono sicura che se visiterete entrambi nella stessa giornata, proprio perché sono due mondi diversi, la vostra "vista" migliorerà, soprattutto quella interiore. E se riuscite ad aggiungerci anche la mostra su Van Gogh e Gauguin ...
* Dialogo nel Buio è un marchio Dialogue Social Enterprise (vi invito a visitare anche questo sito, io l'ho fatto: è interessantissimo, non sapevo che esistessero anche "Dialoghi nel Silenzio"... qui potrei fare io da guida, ma solo per certi aspetti - mi riferisco all'ipoacusia - dal momento che amo anche troppo parlare - Daniele lo sa).